Il secondo partito cattolico intese interne tra le correnti, rappresentative di interessi e di gruppi, i11 lotta per la gestione di una parte più larga di quel potere che veniva assicurato anche dall'impegno della Chiesa per l'unità politica dei cattolici. Poi viene il Concilio, e con esso il riconoscimento dei valori autonomi del « ten1porale » e la libertà per i cattolici delle scelte politiche. Nel nostro paese l'acquisizione dell'insegnamento conciliare ha messo tempo per affermarsi; per la prima volta solo quest'anno, in occasione delle elezioni regionali, l'Episcopato si è astenuto dall'indicare ]a DC con1e la destinataria del voto cattolico. Una condizione come quella odierna, maturata lentamente dal Concilio in qua, avrebbe potuto aprire lo spazio ad una nuova riflessione sui valori strettamente politici, al di fuori degli schemi ideologico-religiosi e, al di sopra delle lotte tra le fazioni, portare all'individuazione sulla base della realtà concreta del paese di una dimensione dello sviluppo. Quello che vediamo nascere, invece, di fronte ad una DC dilaniata all'interno, è un secondo partito di cattolici. Fermandosi solo alla superficie, q11esto potrebbe sembrare un passo a,,anti, s11lla via delle novità del Concilio, il primo passo, attraverso una articolazione primordiale, sulla via della qualificazione strettamente politica del voto dei cattolici; ma la realtà è diversa. Il secondo partito, e ne vedremo in concreto le ragioni, nasce, infatti, con una natura confessionale e con u11a impostazione di tale ricchezza concettuale, con tale carica di strumentalis1no, da poter ·essere posto sullo stesso piano, anche se di segno diverso, dell'altro tentativo, quello geddiano d.el '52. Ancora una volta siamo di fronte ad un tipo di impostazione ideologica a sottofondo religioso, e, ancora una volta, q_uesta motivazione mostra un indubbio ritardo sullo stesso cammino del cattolicesimo. Dall'ACPOL al MPL. - Queste valutazioni trova110 t1na prima co11ferma nella storia della nascita del « Mo,,imento politico dei lavoratori » e della fine dell'ACPOL (Associazione di cultura politica) che era stato il primo tentati,,.o, infrt1ttuoso, compiuto da Labor dopo aver lasciato la presidenza delle ACLI. Il 4 lu.glio scorso il Comitato promotore dell'ACPOL - lanciata appena un anno fa al Co11vegno di Grottaferrata del 30-31 agosto '69 con due relazioni di Labor e di Riccardo Lombardi e con il dichiarato proposito di rifondazione di tutta la sinistra in Italia - ha proclam~to chiuso l'esperimento. Il ·bollettino « Acpol-notizie », in un editoriale, ne spiega,,a _le ragioni: « L'ipotesi su cui si era 37 Bibiiotecaginobianco
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