Nord e Sud - anno XVII - n. 130 - ottobre 1970

Il secondo partito cattolico queste responsabilità siano fissate garantite e risolte in base ai principi democratici» 2 • E ancora al Congresso di Napoli del '54, poco prima della morte: « Avviene tal-volta che quando si ha bisogno di un paravento per una data manovra politica o tattica e si cerca un alibi per sottrarsi agli obblighi statutari e morali della disciplina del partito democratico cristiano si ricorra ai termini di ' blocco dei cattolici ', ' mondo cattolico ' e forse anche 'Azione Cattolica '. E a questo proposito bisogna intendersi. Nessun dubbio che nella sfera della Chiesa la nostra adesione è piena, sincera ... Ma è anche vero che per operare nel campo sociale e politico non basta la fede o la virtù ... occorre un programma., un metodo proprio, una responsabilità autonoma, una f altura e una gestione democratica» 3 • De Gasperi difese sempre l'autonomia della sfera decisionale politica, pur accettando l'appoggio elettorale della Chiesa, durato poi fin quasi ai nostri giorni. Ma proprio negli anni dei governi degasperiani il richiamo ali'« insegnamento cristiano » come fonte di atteggiame11ti e di scelte politiche aveva avuto anche una valenza diversa da quella geddiana. Era la valenza dossettiana, l'altra spina, a sinistra, nel fianco di De Gasperi. Dossetti riteneva che la DC dovesse instaurare la « società cristiana » e che a questo fine dovesse elaborare e risolvere in se stessa e nel gover110 da essa saldamente diretto il coordinamento delle riforme e tutta la politica economica de] paese. Ciò avrebbe implicato un'occupazione dello Stato attraverso uomini atti a garantire il raggiungimento di quel tipo di società. La polemica dei dossettiani al Congresso di Venezia del '49 era rivolta alla politica di \.De Gasperi, il quale, nonostante la D·C avesse conseguito la maggioranza assoluta, sosteneva la opportunità dell'associazione al governo dei partiti di democrazia laica. De Gasperi oppose in quell'occasione a Dossetti che « stimolare e preparare è del partito, deliberare è del Parlamento, eseguire è del governo. Una cosa è il programma del partito circa la via che si deve percorrere, altra è la possibilità di esecuzione entro un governo di coalizione ». Q·uanto ai « posti » (i dossettiani si dolevano che alcuni dicasteri economici fossero tenuti dai liberali) « il Paese dopo un periodo in cui la tessera era t1,1,ttoe la con1petenza poco, ha oggi diritto di sapere che secondo il nostro sistema non è la. tessera politica quella che decide quando si tratta di posti di competenza. I nostri devono sapere che alla tessera, intesa come con2 I Congressi della DC - I vol. 3 Ibideni. Bibl~otecaginobianco 35

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