.. « Il » problema: vecchi e nuovi terniini sentire preziose acquisizioni di nuove energie vitali per la battaglia meridionalista di rinnovamento civile e politico. Non scetticismo, dunque, ma neanche miracolismo. Non vogliamo spingerci fino ad affermare drasticame11te, come Romano Prodi sul « Mulino », che la classe dirigente regionale risulta « la meno 11uova possibile »; e che, come afferma anche Orazio M. Petracca su « Mondo economico », essa risulta« per giunta composta in larga misura da uomini di secondo (o terzo) piano, già logorati da una lunga routine di partito ». Ma non possiamo escludere che Prodi e Petracca abbiano ragione, che i fatti possano dar loro ragione, che i dati dai quali essi ha·n110ricavato t1n così severo giudizio non devono essere sottovalutati; e quindi è pura demagogia q11ella di chi si attende subito grandi cose dalla nuova classe dirigente regio11ale, specialmente nel Mezzogior110. Ci sono comunque serie e fondate preoccupazioni che sarebbe , incauto sottovalutare: 1) la preoccupazione Che sT configuri un fattore nuovo di squilibrio fra regioni del Nord, efficienti, e regioni del Sud, inefficienti, e comunque non in grado di provvedere autonomamente ad impostare e portar ava11ti con un concreto « approccio progettuale » una coerente politica di sviluppo; 2) la preoccupazione che le regioni del Sud risultino tutte più o meno sicilianizzate specialmente per quanto riguarda i metodi di decisione e distribuzione delle pubbliche spese; 3) la preoccupazione, soprattutto, che, nel momento in cui « arrivano » le Regioni, si possa perdere il senso dell'unità del Mezzogiorno come base territoriale della politica meridionalistica e come polo di orientamento di una politica di piano che abbia trovato la sua ispirazione nella concezione meridionalista dello sviluppo italiano e che abbia fissato la sua finalità prevalente nella correzione del dualismo dell'economia e della società italiana. Per quanto riguarda la prima di queste preoccupazioni, sa,rebbe consigliabile di ripensare i compiti e di revisionare le strutture della Cassa per il Mezzogiorno, in modo che ne risulti anche assicurata la effettiva possibilità, da parte della Cassa, di assistere le regioni meridionali nella formulazione.e nella esecuzione di progetti strategici ai fini dello sviluppo. Per q11anto riguarda la seconda preoccupazione, sarebbe opportuno che essa fosse tenuta presente già nella formulazione degli statuti regionali, specificamente in relazion·e all'esigenza, rilevata dal Partito repubblicano, di formare in ogni Consiglio regionale una « commissione-filtro » per un esame preventivo di ogni_decisione che co-mporti spesé, sia che derivi da proposte della Giunta, sia che derivi d~ proposte di singoli consiglieri. Per 21 i·bilotecag inobianco \r. 1h 7 ' W'"""\ V ) 1. µ,01 1( (jl-11(. ii~~ t:~
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