I mbriani protestatario ficabile collocazione della sua rabbia di fronte, dentro, una struttura storicamente viva, nel pieno vigore delle sue nascenti ,energie espressive da un lato e capitalistiche dall'altro; vale a dire la stagione e l'industria 1 del romanzo contemporaneo. È proprio nel corso degli anni Settanta che, come è stato opportunamente rico·rdato, alla crociata narrativa dell'esordiente Capuana e della « Rivista mini,ma » di Salvatore Farina - di questo periodico-pilota Im1 briani fu collaboratore - si affianca la realtà sempre più robusta delle case editrici milanesi: prima fra tutte la Treves, potenziata nel '70, che dava vita alla celebre « Biblioteca amena » 15 in cui sarebbero apparse accanto a tante opere letterariamente valide tante altre ben differenti, quelle insom-ma direttamente e no testimoni o responsabili della diffusissi1na letteratura erotico-mondana dell'ultimo Ottocento. È contro questa realtà che si colloca Imbriani, da scrittore; è di essa che fa la contraffazione satirica, la mimesi col segno accuratamente cambiato, tanto p,iù riuscita quanto più integralmente spietata, senza spazi emotivi o ab,bandoni lirici. È in questi casi che si ha la resa pi•e-- na, l'utilizzazione storicamente positiva del suo ' dispetto ': l'oggetto che ne è investito, quello ·che sarebbe di lì a ·poco divenuto il bourgettismo -- si pensi, per citare un esempio di casa, alla peggiore Serao - 'meritava' al tutto di esserlo. Al vertice di questa antiscrittura sta dunque Dio ne scampi dagli Orsenigo, un'o,pera ·di cui occo·rre sottolineare analiticamente il valore evei:isivo1, a cominciare dal titolo, desunto da un proverbio, comasco nient'affatto ragionevole e garbato come quelli che isp1 iravano il conterraneo Torelli o il to,scanissimo Ferdinan,do Martini. Qui c'è la colp1 a della nascita, del no,me che si porta; c'è qualcosa come la ,promozione a emblema di quella rabbia ' gaddiana ' - o si potrà evocare Dossi? - che faceva tante buone prove nelle sue pagine. Per es., ne La bella bionda, costumi napoletani [La nomina di sette maestrine del Consiglio Comunale di Napoli] il racconto non deve poco al fatto che « innamo·rato p·erso dell'Ersilia Malasomma » sia « lo Squillacciotti », il quale si dà pensiero per mutare il verdetto, che aveva assegnato alla « Malasomma il trigesimonono posto; in qual modo trasferirla almeno al settimo? » 16 ; e ne Il vero motivo delle dimissioni volontarie del capitano Cuzzocrea, un'innocente infermiera che non c'entra nulla con lo spietato contrappasso da cui è colpito il brillante ufficiale - da un'avventura di viaggio, ne esce marito e vedovo presunto e dimissionario reale -: « Si chiamava Adele Isimbardi, vedova Mo.nteggia, ed abitava via San Carpoforo, numero ·dieci » 17 • In Dio ne scampi 1s Cfr. R. BIGAZZI, I colori del vero. Vent'anni di narrativa 1860-1880, Pisa 1969, p. 268. 16 La bella bionda, in V. IMBRIANI, Ghiribizzi, Napoli s.d. (ma 1877), ripubblicata parzialmente in Scritti letterari e· bizzarrie satiriche cit. 17 Il vero motivo delle dimissioni. del Capitano Cuzzocrea, anch'essa in Ghiri125 , Bibii_otecaginobianco
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