Nord e Sud - anno XVII - n. 130 - ottobre 1970

, I mbriani protestatario gli interven.ti posteriori al saggio del 1904 fossero meramente aggiuntivi, all'insegna di un ,ar.riccl1imento convalidan•te, e che dunque quel saggio fosse in ogni senso esaustivo. Non deve stupire pertanto, che dopo un così ininterrotto interesse critico e · antologico (e biografico) 10, Gianfranco Contini possa oggi dire - dicen-do cosa vera e verificabile - : « L'ora dell'Imbriani non sembrà essere ancora giunta» 11• È invece un doveroso bilancio giacché l'Imbriani che questa tradizione critica ha avuto il merito di tramandare è stato in un certo modo un lmbriani per professori o per aficionados, ma non per lettori né tanto meno per scrittori; nel senso, vogliamo dire, che la lezione di scrittura di questo « Carlo Emilio Gadda [ ...] della nuova Italia» - citiamo ancora Contini - è rimasta comp,letamente estranea se non altro alla consapevole ·poetica di coloro che più avrebbero ,potuto, e dovuto, fruirne. Le ragion.i? a non invocare la negligenza di qualche suo ignaro o disinvolto erede - presunte, si capisce -, anche in questo caso ,la responsabilità sarà stata dell'austero clima risorgi 1 mentale in cui Imb-riani, figlio di Paolo Emilio e di Carlotta Poerio, sorella di Carlo e di Alessandro·, è rimasto glorificato -; oppure dei suoi prevalenti scritti eruditi, dagli interventi danteschi alle edizioni dei classici, alle ricerche sto,riche, alle varie raccolte di materiale ·p·oetico e narrativo -popolare; oppure anco·ra responsabili saranno state le insistenti, e forse talvolta fuorvianti, sottolineature apportate ai suoi ragionamenti sull'arte. Sta di fatto che più di un n1otivo deve aver contribuito a sottrarre a 01 gni avventura critica il remoto ritratto dello scrittore: « Il far d~spetto, alla genite sen1brava essere diventato il motivo dominan,te di ogni sua paro 1 la e atto » 12• E non è a dire che Croce, in questo caso, no,n facesse i conti da vicino con le op·ere 13• Evidentemente, se si vuole lascia10 I risultati piu felici di questa tradizione crociana sono, oltre al volume a cura di G. Daria, due nutritissime ed esemplari raccolte di lettere curate da Nunzio Coppola (Vittorio Imbriani intùno. Lettere familiari e diari inediti, Roma 1963; Carteggi di Vittorio Imbriani. Gli hegeliani a Napoli, Roma 1964), che per le note che le corredano costituiscono la piu puntuale bi@grafia dello scrittore oggi esistente. Al Coppola si deve anche recentemente una nuova scelta antologica: V. IMBRIANI, Passeggiate romane ed altri scritti, Napoli 1967, che raccoglie parecchi pezzi giornalistici, apparsi specialmente sulla « Patria», il quotidiano napoletano cui Imbriani legò il suo nome. Essa si aggiunge a: V. IMBRIANI, Sette niilioni rubati o « La Croce Sabauda » ed altri scritti inediti, con introduzione e note di J.'.Iunzio Coppola, Bari, 1938, che ebbe il merito, fra l'altro, di ospitare uno dei racconti di Imbriani più ' gaddiani ', perfino nella sua involontaria incompiutezza, Eudossia conseguita (cfr. pp. 111-129). · 11 G. CONTINI, La letteratura dell'Italia unita, Firenze 1968, p. 223. 12 B. CROCE, Vittorio Imbriani, in La Letteratura della Nuova Italia, III, Bari 19434, p. 182. 13 Conviene citare con larghezza: « Il te111peramento che abbiamo descritto si manifesta nei' particolari della sua forma letteraria, la quale può dirsi anch'essa un continuo dispetto. Correvano i tempi del manzonismo, dell'ideale unitario della 123 liotecaginobianco

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