.. I RECENSIONI Eric Weil, interprete di Kant Sono sette anni ormai che la casa editrice Vrin ha pubblicato i Problèmes kantiens di Eric Weil ed ancora il saggio, che è senz'altro tra i più acuti e profondi della storiografia kantiana degli ultimi decenni, stenta a trovare il suo· traduttore italiano. Weil_ è noto, nel nostro paese, sop,rattutto come ,studioso· di Hegel. Al filosofo di Stoccarda, infatti, sono dedicati il brevissimo, ed aureo1 saggio Hegel (ed. Argalia) e lo studio Hegel et l'Etat, contenuto nella raccolta Filosofia e politica (ed. Vallecchi). E certo alla problematica hegeliana Weil è legato non solo come storico della filosofia, ma altresì co,me filosofo, tanto da essere definito da taluni, a ragione o, a torto, un « hegeliano di centro ». Tuttavia il suo pensiero, a mio avviso tra i ·più ,significativi del no1 stro secolo ad onta dell'ancor scarsa notorietà, diviene incomprensibile se non si chiariscono i debiti filosofici contratti con Kant. Pertanto, anche so,tto questo profilo, l'opera in questione può essere di grande· utilità. I Problèmes kantiens si com,pongono di tre capitoli. Il primo, Penser et connaitre, la foi et la chose-en-soi, approfondisce, all'interno della p·roblematiica kantiana, l'o·pposizione tra « con o s cere» (erkennen) - cioè determinare mediante leggi naturali un oggetto e coglierlo nell'unità spazio-temporale con l'aiuto dei concetti fondamentali e degli schemi ad essi corrispondenti - e « p e n s a r e » ( denken) - o meglio concepire la totalità determinata de1le sostanze in sé, •da una parte, l'unità del m·ondo attuale ed umano-giustale aspirazioni moralmente fondate dell'umanità - dall'altra. I risultati cui perviene Weil possono così sintetizzarsi: in Kant, gli oggetti dell'intelletto (della scienza spazio-tetnporale, ivi compresa la psicologia) sono conoscibili, ma sono- privi di « senso » per l'uomo: essi esistono come pura datità; gli oggetti della ragio11e, al contrario, non so·no conoscibili, no1 n entrano, come tali, nel quadro spazio-temporale e non diventano mai oggetti puri e semplici; ma guidano, sul piano teorico, il lavoro della ricerca (v. le idee) con l'esigere il progresso meta.dico della scienza; e, sul piano infinitamente più elevato della morale, garantiscono all'uomo la p·ossibilità di una vita fornita di senso: la li1 bertà, inçonoscibile la sopravvivenza dell'anima e la giustizia· divina, entrambe indimostrabili per la conoscenza, ren·d·ono « sensato» per l'uomo, che è es,sere finito, lo sforzo dell'essere razionale, al quale egli tende e che, nondimeno, in ogni mom·ento s'o·ppone al1 le aspirazio·ni immediate (naturali) del primo. Il pro,blema che l'interp·rete di Kant è chiamato a risolvere riguarda la verità di un discorso che superi il piano dell'~sperienza, dopo tutto ciò che si è detto contro la metafisica, rea di costruire i suoi concetti nel vuoto, Weil polemizza qui contro Hegel e i neokantiani che, parten 1 do da opposte posi109 , Bi liotecaginobianco
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