Nord e Sud - anno XVII - n. 130 - ottobre 1970

« Il » problenza: vecchi e nuovi tern1ini mento dell'urba11esimo patologico non sarebbe n1odifìcata qualora, invece di far immigrare 10-15 mila meridionali, si colmasse il fabbisog110 di manodopera industriale attingendo alla riserva dei disoccupati dell'edilizia: giustamente ha osservato Giorgio M.anzini su «l'Astrolabio» che prima o poi, e possibilmente più prima che poi, «il settore edile ripren.derà lo slancio». E allora, «dove se non nel Sud, si andrà a reclutare la manodopera occorrente» per la ripresa edilizia? È vero poi che in un certo senso la 11ecessità di nuove assunzioni è una conseguenza dei nuovi contratti, ma è vero anch.e e soprattutto che è una conseguenza dell'osti11azione con la quale si son-o volute ripetere le tradizionali localizzazioni dell'attività industriale; una conseguenza del fatto cl1e non si è volt1to far tesoro della lezione che poteva essere ricavata da altre esperienze di congestione verificatesi in altre regioni europee; una conseguenza della forza d'i11erzia che ha trattenuto gli i11dustriali qt1ando sono stati sollecitati a « scendere ì> nel Sud e della semplicistica ed imprevidente reazione che ha spi11to gli am1ninistratori ad opporsi quando è stata suggerita una nuo,,a discipli11a delle localizzazioni industriali. È sintomatico perciò che oggi il discorso sulla nuova discipli11a delle localizzazioni industriali, e quindi sui disince11tivi, sia stato riproposto, sia pure indirettamente, da coloro che si opposero a questo discorso nel 1964. Bassetti, i11fatti, 11elsuo discorso programmatico al Consiglio regionale della Lombardia, ha proposto cl1e la Regione co11tratti con le imprese « tre strade: a) il decentramento al Sud; b) le condizioni per una permanenza in Lon1bardia dei processi di sviluppo; e) un contributo sul costo di 6 milioni procapite per gli addetti che, a contrattazione conclusa, fosse ancora indispensabile far imn1igrare » ( « Il Corriere della Sera » del 24 settembre). Se abbiamo ben compreso, Bassetti suggerisce: o una « delocalizzazione » al Sud degli stabilime11ti lombardi per i quali si prevede che dovra11no essere reclutati ancora rileva11ti cor1ti11genti di manodopera; o una congrua pe11alizzazione, per ogni nuova assunzione di immigrati, delle. imprese titolari di stabilime11ti cl1e non possono essere « delocalizzati » al Sud. Le i1nprese insomma potrebbero scegliere tra la possibilità di avvalersi degli incenti,,i predisposti per insediamenti industriali nel Sud e la necessità di subire il peso dei disincentivi, intesi come contribl1ti alle spese per l'insediamento degli immigrati da esse richian1ati (il 10% di 6 milioni, secondo quanto ha. riferito « Il· Mondo » ). Da un ·1ato, dunque, non si tratta più soltanto di creare nel •. 9 · Bibliotecaginobianco

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