Industria vecchia e industrializzazione nuova promuovere uno sviluppo industriale anche di tipo « estensivo », di promuovere cioè la espansione di medie e piccole imprese in settori che non siano quelli del tradizionale panorama della piccola azienda meridionale, oggi fo.rtemente in crisi. Non vi è dubbio, infatti, che se il tentativo dell'IRI, dell'ENI e dei grandi gruppi privati è diretto, a modificare, dopo anni di no,n inutili p,rediche, la struttura industriale del paese (il cui sviluppo si è concentrato soprattutto nei settori produttori di beni di consumo destinati all'esportazio,ne e nell'industria di base), e a modificare tale apparato• allargando la « base » industriale del paese nel Mezzogiorno, possiamo considerarci alla vigilia della nascita di una « nuova·» struttura industriale nelle regioni meridionali; una struttura in grado, di sostituire, nell'arco temporale di un decennio, la « vecchia » in,dustria, sempre più emarginata dalla aumentata capacità competitiva delle imprese simili operanti nel resto d'Italia e negli altri paesi. Con questo, o·vviamente, non si vuol dire che il tradizio·nale apparato della piccola e media azienda del Mezzogiorno·, più o, meno artigianale - che rappresenta tuttora oltre il 65% del totale - debba scomparire. Anzi, all'interno dei processi di ristrutturazion,e e ammodernamento produttivo che interessano le attività cosiddette tradizionali si riscontrano diverse tendenze di sviluppo. Occorre distinguere - come avverte il CENSIS nel suo ultimo Rapporto sulla situazione sociale del paese - « fra industrie tradizionali che presentano incrementi di addetti in quanto la loro, espansione viene sollecitata sia dagli accresciuti livelli di red,dito che dalla espansione di aziende di tipo moderno, e industrie tradizionali, che presentano una diminuzione di ad1 detti in quanto lo sviluppo economico· stesso (sostituzione dei prodotti, mo,dificazioni tecnologiche, ecc.) le pone in crisi ». In altre parole, diverso è il caso e diverse sono le prospettive dell'industria del vestiario e dell'abbigliamento rispetto, alle possibilità di sviluppo della tradizionale industria tessile, così come· diverse sono le prospettive dell'industria conserviera rispetto a quelle dell'industria molitoria e :di pastificazione. Si vuol dire soltanto che nella misura in cui la politica di industrializzazione nel Mezzogiorno punta sulla creazio·ne di una nuova struttura produttiva, e sconta pertanto una mortalità az.iendale nei settori tradizionali più accentuata di quella registrata a livello nazionale, deve essere anche garantito un impegno che sia di tale entità e qualità da evitare la brusca ca,duta dei livelli di occupazione, così come si è verificato in questi uI- . timi anni nel Mezzogiorno, e deve essere in grado di consentire, quindi, in un arco di tempo ragionevole, il raggiungimento di una situazione di piena occupazione che abbia le maggiori garanzie di stabilità. Per verificare fino a che punto le nuove iniziative programmate ri87 ibiiotecaginobianco
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