Nord e Sud - anno XVII - n. 128-129 - ago.-set. 1970

Che cosa ci si aspetta dalla contrattazione programmata? tallurgia negli investimenti fissi nel Sud aumentava ad oltre la metà del totale 8 • Ne è •derivata una redistribuzione regionale dell'industria che vede aumentare la partecipazione del Mezzogiorno nei settori caratterizzati da elevate intensità capitalistiche. Basti pensare che nel campo dell'industria di raffinazione, alla fine del 1968 la capacità di collaudo era localizzata per il 26,7% nell'Italia No,rd Occidentale per il 25,4% nell'Italia Nord Orientale e Centrale e per il 48,4% nell'Italia Meridionale. Il fatto che la pressio,ne della grande industria abbia fatto sì che una quota crescente delle risorse siano state asso·rbite da settori che a.dottano· tecniche «avanzate», ha contribuito a rendere ancor più dualistica la struttura industriale italiana. Difatti, mentre al Nord si aveva un consistente progresso dell'industria piccola e media, sia per effetto dell'ammodernamento e dell'ampliamento delle unità lo.cali già operanti, sia per effetto della diffusione del processo di industrializzazione - anche in seguito alla migliorata dotazione di infrastrutture nel Nord - a tutta la pianura padana ed ·alla Toscana, cioè alle zone confinanti col triangolo Milano-Torino-Genova, nel Mezzogiorno· si ampliava il divario tra una grande industria che orientava la sua produzione verso il mercato nazionale ed inte-rnazionale ed una piccola industria a carattere spesso artigianale, ·che con la prima manteneva scarsissimi rapporti. · 4. La nuova procedura di contrattazione programmata che ha preso le mosse nel corso del 1968, rappresenta un fatto decisamente inno·vativo nella politica industriale del Mezzo,giorno e può essere considerata una conseguenza della diffusa convinzione che i risultati conseguiti dalla politica dell'intervento straordinario• negli ultimi anni, cioè in un periodo, relativamente favorevole per l' espansione del sistema produttivo italiano, siano stati inadeguati e deludenti. Essa parte dalla considerazione che si possono individuare dei « blocchi di investimento», cioè gruppi di iniziative tra loro collegate, capaci di garantire. obiettivi settoriali (di integrazione dell'apparato industriale) e territoriali (di creazione di posti di lavoro nelle zo,ne dove maggiore si manifesta la pressione sulle risorse esistenti). 8 In particolare nel periodo 1959-63su 1667 miliardi investiti il 43% era destinato alla chimica e alla. metallurgia, in quello 1964-67su 1844 miliardi il 62,7, nel 1968 su 1094 miliardi -il 61 %. Cfr. per questi dati CASSA PER IL MEZZOGIORNO, Bilancio 1969, Roma, 1970. 39 · ibliòteca·ginobianco -

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