Nord e Sud - anno XVII - n. 128-129 - ago.-set. 1970

Sandro Petriccione specialmente alla creazione « di aziende collaterali ai grandi interventi finora svolti ». I documenti ufficiali del decennio, che si è appena concluso so·no pieni di affermazioni rassicuranti. Un uomo generoso e non certo sordo agli interessi dei la,,roratori del Sud, quale era Giulio Pastore, poteva affermare nella relazio,ne al Parlamento del 1964, a pro 1 posito del quadriennio 1964-1968: « durante questo periodo gli investimenti dovrebbero, accrescersi all'incirca al tasso del 18% medio annuo fino a raddoppiare il loro volume. È prevista una progressiva riduzio•ne nell'impiego di capitali nei grandi impianti di base a favore di imprese a più basso· rapporto capitale-addetto. T'ale complesso1 di investimenti dovrebbe creare il volume •necessario (nel Mezzogiorno 700.000 nuovi posti) a sostenere il ritmo previsto di incremento nella produzio,ne ». Secondo uno dei resp·o•nsabili della politica del Mezzogio·rno· in quel periodo,, l'allora Segretario Generale del Comitato dei Ministri, Enzo Scotti, « su·perando du11que la prospettiva di una soluzione spontanea della questione meridionale ... bisogna p·untare su una correzione di tale meccanismo [ di mercato·, n.d.r.J in maniera da 'ripartire il capitale' di nuova. formazione tra le ·diverse regioni in pro1 porzioni adeguate· alle forze di lavoro che vi risiedo,no. Solo con un'accentuazione degli investimenti industriali è possibile una piena utilizzazione delle forze di lavoro· meridionali » 7 • Co,me era da attendersi dato il divario tra i tributi verbali all'occup·azione e·d i concreti pro·vvedimenti a favore dell'industria ad alta intensità di capitale, lo sviluppo del Mezzogiorno ha preso una piega totalmente· dive·rsa. Se.condo le stime degli Istituti finanziatori, che sono· per vari motivi da considerarsi ottimistiche, l'o,ccup·azione prodotta dai nuo,vi impianti ubicati nel Mezzogiorno nel quinquennio• 1964-69 è stata lievemente inferiore a 200.000 unità; cifra dalla quale vanno sottratti, per avere la variazione di occupazione nelle regio·ni meridionali, i lavoratori resi ·diso1ccupati dalla crisi di imprese a carattere se·mi-artigianale. L'investimento per addetto, che e·ra 6,1 milio,ni nel qua·driennio 1958-61, è p·assato a 9,3 milioni nel quadriennio 1 62-65 ed a 15,9 milio·ni nel quadriennio· 196669. Ma nella chimica, con1presa l'industria dei •derivati .del carbone e del petrolio, l'indice capitale/addetto. è pa,ssato da 19,7 (195861) a 51,8 milioni per addetto ( 1966-69) e nella metallurgia da 4 ,5 a 40,7. Allo stesso tempo·, la partecipazione della chimica e della me7 ENZO SCOTTI, Lo sviluppo industriale, in Mezzogiorno e politica di Piano, cit. 38 Bibiiotecaginobianco

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