Nord e Sud - anno XVII - n. 128-129 - ago.-set. 1970

Che cosa ci si aspetta dalla contrattazione prograrrzniata? tembre 1962 (n. 1462), oltre a prevedere un aumento considerevolissimo· degli incentivi per infrastrutture 4 , nell'indicare i parametri ai quali co,mmisurare l'e·ntità degli incentivi finanziari poneva al- ·l'ultim·o po,sto, dopo le dimensioni ed il settore d'industria, il « rapporto tra capitale investito e occupazione »; inoltre gli incentivi venivano estesi a tutte le grandi industrie, senza specificarne il settore (ma la grande industria era già riuscita ad ,avvalersene, con l'espediente degli scorpori 5 , dividendo cioè ciascun impianto - sia pure solo nominalmente - in più unità indipendenti). Queste ten-denze venivano ulterio,rmente raffo,rzate dalla leg·ge n. 717 del 1965, la quale, oltre a portare fino al 30% la sovvenzio•ne a fondo perduto relativa ai m.acchinari, precisava che all'ero,gazione dei contrib.uti si doveva provvedere « stilla base delle scelte prioritarie effettuate dal piano di coordiname·nto, sia per q_uanto riguarda i settori di intervento che le localizzazioni e le dimensio·ni delle singole iniziative con particolare riguardo: a) allo sviluppo delle piccole e medie industrie; b) alla formazione e al potenziamento dell'industria di base e di trasformazione, con priorità per l'impiego di risorse locali » (art. 12). Dove si vede che, mentre· la formulazione rimane piuttosto incerta (non si comprende be·ne se le industrie di trasfo,rmazione siano escluse dalla lettera a), o se le industrie di trasformazione e non di base sub b) debbano intendersi come grandi industrie) l'unico parametro che scompare rispetto alla legge del '62 è quello relati,,o al ra·pporto capitale/addetto, che fa entrare in gioco l'o,ccupazio,ne. La co-nvinzione che questa politica avrebbe comunque riso,lto i pro,blemi del Mezzogiorno era largamente diffusa all'inizio degli a·nni sessanta 6 • Si ,,edeva co,n chiarezza la necessità di superare la p·olitica delle infrastrutture che aveva caratterizzato il decennio precedente, puntando sull'industrializzazione; ma di quest'ultima non si p·re-cisavano gli obiettivi ed i limiti, cade,ndo spesso nella mito-- logia dell'industria « pesante » e nell'illusione, presto co·ntraddetta dai fatti, che l'impegno delle imprese pubbliche si sarebbe rivolto 4 E ciò sia per ciò che concerne l'ammontare del contributo della Cassa per il Mezzogiorno per opere consortili, che veniva portato all'85% sia per quanto ri=- guarda la finanziabilità a totale carico dello Stato di opere fino ad allora escluse e che comprendevano porti ed approdi industriali, invasi e bacini per uso industriale, aeroporti. s Cfr. a tal riguardo il mio articolo: L'industriaZ.izzazione carente, « Nord e Sud», maggio 1970. 6 AA.VV., Mezzogiorno e politica di Piano, Bari, 1964, p. 62. · 37 Bibliòtecaginobianco -

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