Che cosa ci . si aspetta dalla contrattazione programmata ? di Sandro Petriccione « È necessario prima di tutto intensificare lo sviluppo dell'industria, della metallurgia, della chimica... Coloro che parlano di ridurre il saggio di sviluppo della nostra industria sono nemici del socialismo, agenti del nemico cli classe ». G. V. Stalin (Della deviazione di destra del P.C. (b) dell'URSS; in Questioni del Leninismo, Ed. in Lingue Estere, Mosca, 1946). 1. Per affrontare i pro·blemi più pressanti del Mezzogiorno - la cui soluzione appare, oggi come non mai, legata alla creazione di nuo·vi posti di lavoro 1 per far fronte alla crisi delle strutture tradizio•nali ed all'aumento della popolazio·ne in età lavorativa - si deve in primo luogo dare una spiegazione· del tipo di svilupp·O· eco:no111ico e delle misure politiche che hanno condotto all'attuale stato di cose. Solo· esaminando le ten,denze della politica industriale, infatti, si può tentare una valutazione ·delle motivazioni e delle prospettive della pro·cedura di « contrattazione· program1nata » faticosame11te avviatasi negli ultimi due anni. A tal fine si potrebbe sia valutare le ragioni per le quali si è mancato di perseguire quell'obiettivo di piena occupazione su scala nazionale che era stato fissato dal piano Vanoni negli anni cinquanta, e perfino le mète più limitate indicate dal piano Pieraccini, che il Parlamento italiano ha avuto il senso umoristico di appro, 1are per legge; sia, considerando il Mezzogiorno come un sub-problema, vedere quanto le misure adottate, sulla ba-se dei risultati ottenuti, siano· state confor1ni al raggit1ngimento degli obiettivi-· mai chiaramente enunciati, ma almeno, impliciti nello spirito della legge istitutiva della Cassa per il Mezzogio·rno - di accrescimento del benessere delle popolazioni meridionali ad un ritmo più rapido di quello relativo al resto del paese. È su questo _secondo modo. di esaminare la questione che cercheremo di sviluppare il discorso. 33 Bibliotecaginobianco -
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