Nord e Sud - anno XVII - n. 128-129 - ago.-set. 1970

Michele Cifarelli fu esplicitamente considerato nel T'rattato di Roma del 1957, con · riferin1ento ai diritti particolari dell'Italia per la sua politica di sviluppo del Mezzogiorno. . In n1ancanza di una politica regionale europea, è da prevedere che continueranno ad aumentare gli squilibri, per conce11trazioni di i11dustrie fatte senza lungimira11ti visioni ubicazionali e per insediamenti di complessi industriali extra comunitari in zone già congestionate, sul presupposto delle esistenti interconnessio11i i11dustriali, ma con cieca dimenticanza delle ripercussioni 11egative, infrastrutturali e sociali. 3. Si aggiungano i riflessi della congiuntura economica, ora alqua11to sfavorevole, dell'Italia, co11 il prevedibile ridimensioname11to degli investimenti e con la tendenza, tristernente già sperin1entata negli anni 1962-64, a co11centrarli nel rinnovamento delle industrie già esiste11ti e a scapito dello sforzo per la industrializzazione del Mezzogiorno; il quale sforzo deve invece essere pote11ziato, se 110n si vuole (e sarebbe follia!) abbandonare d'un tratto la programmazione nazionale, della quale lo sviluppo del Mezzogiorno è obiettivo prioritario e punto di forza. E qt1i11di chiaro che proprio ora bisogna riaffermare la politica· 111eridionalistica, co11tro certe mode irrequiete, contro certe impazienze non sen1pre disinteressate, co11tro improvvisazioni populistiche e den1agogiche, a sinistra, co11tro abbandoni qualunquistici o reazionari, a destra. 4. La creazione delle Regio11i a statuto ordi11ario e quindi l'aggiungersi, nell'area meridionale, della iniziale esperie11za delle sei Regioni a statuto ordinario a quella, molto discutibile, delle preesistenti due Regioni a Statuto speciale, comporterà senza dubbio vaste innovazioni quanto alla impostazione, ai limiti e alla strumentazione dell'intervento straordinario. Ma tale intervento va riaffermato nella sua poliforme utilità e permanente validità; ed inoltre va subito fatto quanto occorre affinché non esso subisca interruzioni né attenuazioni, mentre l'attività delle Regio11i è ancora in fase di preavviamento. Per questo - giova riaffermarlo con riferi1nento all'intera Italia - proprio i meridionalisti, convinti assertori della necessità di modernizzare il nostro Stato, insistono affincl1é siano utilizzati al massimo i prossimi due anni per l'approvazione delle leggicornice, per la istituzione dei T'ribunali regionali amministrativi, 24 Bibliotecaginobianco

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