Nord e Sud - anno XVII - n. 128-129 - ago.-set. 1970

Dopo Pescara e dopo Reggio D'altra parte, a prescindere dalla considerazione che non si vede a quale titolo « Pescara Nostra » si autoelegga rappresentante di « Pescara et Abruzzo,», il telegramma qui riprodotto mi pare un'ulteriore dimostrazione della confusione che domina molte cose abruzzesi. La « concezione chiusa, conservatrice, burocratica » dell'Aquila non significa niente: si può parlare di « vocazione », ma nel momento stesso in cui si riconosce questa vocazione, si finisce col darmi ragione. ,circa il referendum, mi pare che la proposta cui si riferisce « Pescara Nostra» sia stata quanto meno fraintesa. Infatti, che cosa significa la frase del telegramma « referendum est modo più sicuro per accertamento vocazioni »? Le vocazioni non sono i desideri, più o meno legittimi, delle popolazioni, bensì le possibilità che ogni zo,na o·ffre ad un tipo di sviluppo piuttosto che ad un altro; e, in quanto tali, le vocazioni possono essere valutate solo1 nell'ambito di ricerche geografiche ed economiche. E comunque va osservato che in casi del genere (il discorso vale ancl1e per la Calabria, ma soprattutto per l'Abruzzo) l'esito di un eventuale referendum sarebbe più che scontato: basta consultare i dati sulla distribuzione della popolazione. Dopo Reggio Calabria DICHIARAZIONE DELL'ON. COMPAGNA. UGO LEONE A proposito dei fatti accaduti a Reggio Calabria, l'on. Compagna, (ANSA) del PRI, ha dichiarato che « i fatti di Reggio Calabria sono assai più angosciosi di qitelli verificatisi a Pescara, perché vengono dopo quelli di Pescara e perché sono caratterizzati da episodi che ci indignano più di quanto ci abbiano indignato analoghi episodi pescaresi. Si pensi - ha continuato l'on. Compagna - all'atteggiamento ottuso del sindaco di Reggio, ai consiglieri regionali che non vanno a Catanzaro mentre quelli di Pescara sono andati all'Aquila, e alla tracotanza di quel vescovo che si è rivolto al prefetto in termini che un prefetto dell'Italietta non avrebbe mai tollerato, e si pensi alla mobilitazione degli animi con.tro un questore che aveva fatto parlare di sé per le sue iniziative di lotta alla mafia. Molte cose - ha aggiunto il deputato repubblicano - andrebbero chiarite a proposito dei promotori delle agitazioni di Reggio Calabria e ci auguriamo possano essere chiarite: se Reggio è ridotta all'esasperazione per le sue condizioni economiche e sociali, sarà colpa dello Stato 253 :ib io·ecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==