Nord e Sud - anno XVII - n. 128-129 - ago.-set. 1970

-La Basilicata, oggi Uno dei più gravi problemi della Basilicata è l'essere priva di quadri tecnici e politici più di quanto ne siano prive le altre regioni meridionali. Ad amministrazioni locali inette e clientelari si è contrapposta una sinistra velleitaria e superficiale. Per i comunisti, ad esempio, l'obiettivo principale è « l'organizzazio11e delle lotte » nella regione. Al termine di una recente conferenza regionale sull'industrializzazione, Colaianni, dirigente nazionale del PCI, così riassumeva il dibattito: « in sostanza si è discusso di strategia rivoluzionaria. Si è discusso, cioè, dell'industrializzazio,ne non in modo tecnico, ma il pro•blema è stato, ancorato alle forme di lotta, alle alleanze e si so,no individuate le controparti ». Una volta individuate queste controparti, tuttavia, i dibattiti politici non si sono discostati dai problemi di politica generale, spesso· addirittura di politica internazio11ale. Si è dato per sco,ntato, insomma, un ruolo assolutamente g,regario della Basilicata, considerata come serbatoio di voti. Oggi però la nuova pressione sociale e sindacale di cui si è detto, la necessità, legata alla costituzione dell'Ente Regione, di affrontare e risolvere i problemi dello sviluppo, favoriscono il formarsi di una classe politica dai propositi meno indefiniti e più concreti. Così come la diffusione di nuove scuole, la possibile istituzione dell'Università •cti Stato a carattere residenziale con la presenza di facoltà tecnico-scientifiche, l'esperienza di programmazione regionale e la costituzione dell'Istituto di Studi di ricerche economiche e sociali, intorno al quale gruppi di giovani avranno mo·do· di forn1arsi validamente, posso,no, promuovere la nascita di quadri tecnici, in grado di tradurre sul piano operativo le scelte politiche e sociali. Già cresce, infatti, il numero di colo,ro che individuano per la regione un ruolo più realistico, politicamente ed economicamente possibile, forse mo,desto, ma sicuro, nell'ambito· dell'economia meridionale. Le illusioni delle grandi cose, le fantasie del primo Schema di sviluppo regionale per la Basilicata, stanno faticosamente rientrando. Per il 1970, gli esperti del Piano prevedevano un contenimento dell'emigrazione, un sensibile increme11toj degli investimenti, un aumento dell'occupazione. Prevedevano strade a scorrimento veloce, che avrebbero dovuto non solo spezzare l'isolamento della Basilicata - co·me è giusto che avvenga - ma anche diventare grandi itinerari di sviluppo per una più rapida ed estensiva industrializzazione. Per il 1980 erano state previste l'irrigazione di circa 80 mila ettari di territorio e la nascita di una rete di industrie sufficientemente autonome, i cui pro.dotti si sarebbero diretti oltre che al mercato. nazionale, anche al MEC ed ai paesi dell'Africa settentrionale. Entro lo stesso anno, il reddito del citta237 · Bibliotecaginobianco

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