Nord e Sud - anno XVII - n. 128-129 - ago.-set. 1970

REGIONI La Basilicata, oggi di Sebastiano Di Giacomo Premessa. - Nel luglio scorso, a Senise, un modesto centro agricolo della provincia di Pote11za, si sono avt1te gravi agitazioni popolari. I contadini della zona hanno bruciato i pro-getti della diga che sta per essere costruita sul Sinni. E al rogo hanno contribuito non solamente i proprietari dei terreni da espropriare, ma anche gli affittuari: circa 1.200 famiglie, infatti, non troverebbero impiego in altri settori, quando la terra che coltivano fosse praticamente scomparsa nel grande i11vaso. Uno stato di tensione non si registra solo a Senise, bensì in tutta la regione. Se ancora oggi, comunque, gli episodi di p-rotesta po,polare violenta sono limitati e circoscritti, ciò no,n vuol dire che non esista la possibilità, a breve tempo, di una estesa protesta rivendicativa, con gravi conseguenze per tutti. Nel febbraio di quest'anno, una serie di scioperi generali ha preparato le condizioni che potrebbero dare origine ad incontrollabili tumulti. I sindacati, a causa della precaria situazio11.e organizzativa di numerosi settori professionali, dove alta è la disoccupazione o la sottoccupazione, potrebbero facilmente perdere il co,ntrollo del movimento di protesta, non appena la popolazione si persuadesse che le agitazioni ordinate non portano a risultati positivi. Non mancano, d'altronde, esempi di decisioni di intervento economico prese in seguito all'esplosione spontanea di violenze popolari. La Basilicata, co1nunqt1e, presenta una_ situazione sociale diversa da quella di un tempo. L'atteggiamento della popolazione è meno re- · missivo e più critico verso le cosiddette autorità costituite. Le aspirazioni, che nel passato mancavano di termini di riferimento, tro·vano oggi un concreto risco,ntro nel modo di vita degli emigranti, che ritornano in massa per le ferie. Si può dire che oggi soltanto si cominci a sperare in un migliore futuro per la region.e. Si sta fo,rmando cioè un contesto sociale nel quale il processo di industrializzazione, ancora· debole, n1a comunque avviato, dovrà prendere corpo. 236 Bibiiotecaginobianco

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