Nord e Sud - anno XVII - n. 128-129 - ago.-set. 1970

La «fortuna» o la « rovi11a »? zioni dei diso·ccupati e dei sottoccupati fra i quali viviamo nella nostra città e nella nostra regione) - se e fino a che punto la Fiat, per esempio, possa far fronte ai suoi impegni per il programma di nuovi investimenti nel Mezzogiorno e per iniziative in settori di avanzata tecnologia come quella c-oncordata con la Finmeccanica, qualora do1 vesse trovarsi ancora alle prese con le stesse difficoltà cui ha dovuto far fronte, negli scioperi aziendali e sui mercati internazionali, durante gli ultimi mesi; e se non si debba severamente condannare come obiettivamente antimeridionalistica quell'attività anticapitalistica dei « mo·vimenti sp-ontanei » della Pirelli cui altri, praticando un sinistrismo di maniera che è l'antitesi della politica di sinistra democratica, guardano con simpatia, magari riuscendo così a sfogare i propri complessi di frustrazio11e. Ecco: qt1ando ci si pongono doma11de come queste, il clisco,rso investe le conseguenze dell'agitata situazione sindacale cl1e abbiamo attraversato e che per certi aspetti ancora si prolunga, o potrebbe prolungarsi. I meridionalisti, che hanno severamente denunciato coloro che hanno commesso gli errori del genere di quello di Rivalta Torinese, non possono non mettere ora in guardia i sindacalisti ed ammonirli sul pericolo di t1n'ulteriore degenerazione in se11so obiettivamente antimeridionalistico delle loro azioni. Questo va detto, aggiungendo subito che si devono cercare, se possibile in accordo con i sindacalisti, le « politiche necessarie » per evitare che sia il Mezzogiorno a pagare le conseguenze dell'autunno caldo, e dei suoi prolu11gamenti: a pagarli sia pure solta11to in termini di sospensi,,a su-gli impegni meridionalistici che erano stati assunti o che si volevano assumere. La verità è -che queste considerazioni ,,anno tenute presenti più di quanto non lo siano state nei dibattiti di questi mesi e di questi gior11i; che ci si può rallegrare percl1é c'è stata una redistribuzione di redditi a favo·re delle classi lavoratrici, e quindi un aumento de] te11ore di vita della classe operaia nelle regioni del paese che non hanno né diso-ccupati, né sottoccupati, né alta natalità, n1a ci si deve anche e soprattutto preoccupare perché non c'è stato un co·ngruo aumento dei posti di lavoro in regioni come quelle del Mezzogiorno• dove i disoccup·ati sono molti, i sottoccupati sono ancora di più e la natalità, pur calante, è ancora alta; che si devo110 perciò creare le condizioni di una ripresa vigorosa della p1 olitica meridionalista c-ontestualmente alle coridizio,ni di una riabilitazione della politica di ,piano, ·che nQ•npotrà esse·re una buo,na politica se 21 ib~·oecaginobianco -

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