Nord e Sud - anno XVII - n. 128-129 - ago.-set. 1970

Ermanno Corsi molto 11ervosismo. Fuori cresce l'azione ostruzionistica. A padre Lener e a Pella si aggiungono Scelba, Andreotti, Bonomi. Il precario equilibrio costruito da l\lloro e da Nenni salta definitivame!lte dopo un discorso di De Martino, vice segretario nazionale del PSI, il quale afferma che « i socialisti mirarlo alla instaurazione di una società classista » e che, quindi, non potranno mai « scendere a patti con la socialdemocrazia e la DC, portatrici di interessi alter11ativi a qitelli dei lavoratori e dello svilitppo della società ». La ri11uncia di Segni a formare il governo, espressa a Granchi il 21 rnarzo, non ha più nulla di clamoroso. Segni si limita ad esprimere il rammarico di non aver constatato « la compatta concordia » del suo partito 2 • I dodici giorni trascorsi tra l'affidamento dell'incarico e la rinuncia, ha11no climostrato che le posizioni della DC e del PSI sono ancora dista11ti per qt1anto rigt1arda la collaborazione governativa. È necessaria una pausa di rit1essione. La soluzione della crisi, mediante la forn1azio11e di un governo politico, deve essere rinviata. Si deve ricorrere, di necessità, ad u11 11uovo governo amministrativo. Per ql1esto adempimento Granchi so11da la disponibilità di Leo-ne (presidente della Camera), Piccioni e Moro. L'esito è negativo. Tutti e tre declinano l'i11vito. Non vogliono· imbarcarsi in un « governo· d'affari·» che dovrà limitarsi all'amministrazione strettamente d'obbligo e di cui non si conoscono le finalità. Compare Tambroni. Il suo Ministero dovrà assolvere alle responsabilità più urgenti di carattere costituzionale (Bilanci). L'incarico che gli viene affidato da Granchi ha molte analogie con quello· dato dal presidente Ei11audi a Pella nell'agosto 1953, dopo che· 1a Camera aveva rovesciato l'ottavo Gabinetto De Gasperi (di soli 17 giorni) ed era fallito il te11tativo di Piccioni di fornire un governo quadripartito. Einaudi intervenne con il suo potere di nomina, superando le indicazioni dei gruppi parlamentari. Lo stesso fa Groncl1i co11Tambro11i sette anni dopo. Da sostenitore della soluzione politica della crisi, Tambroni passa a sostenere la tesi del << governo d'affari » o « governo paracadutato, » che Vittorio Gorresio (L'Italia a sirzistra) così spiega: « uno si lancia: se il 2 A proposito della rinuncia di Segni, Vittorio Gorresio afferma, nel suo volume L'Italia a sinistra (ed. Rizzoli): « È da escludere che l'improvviso ritiro di Segni sia stato concordato con gli organi direttivi del partito. La decisione è strettamente personale, e lo stesso Segni si è rifiutato di motivarla in modo convincente, limitandosi a dare, con uno dei suoi sorrisi indefinibili che stanno tra il malinconico e il malizioso, una citazione dal Vangelo di Getsemani: 'Transeat a me calix iste' (Marco, XIV, 36) rifiutando l'amaro contenuto del calice che gli era stato porto da Moro e dagli altri maggiori responsabili della DC ». 220 Bibiiotecaginobianco

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