Ermanno Corsi come variante e come sviluppo. L'obiettivo di fondo resta l'allargamento dell'area democratica attraverso il contributo parlamentare del PSI. Lo sostengono, in questo diseg110 - sia pt1re con: motivazioni diverse e a tratti divergenti - parte dei dorotei, i fanfaniani, i sindacalisti e la Sinistra di Base. Ha contro i notabili, che si sentono i depositari del vecchio liberalismo 1 e del messaggio sturziano, e le nuove generazioni cresciute nelle organizzazio,ni religiose, ora sensibili ai richiami del Vatica110. Dall'altra parte Nenni cerca di rafforzare, tra grandi difficoltà, la posizione di autonomia assunta dai socialisti fin dal 1956 con la de11uncia del frontismo e dell'unità d'azione con il PCI. Nelle sue polemiche con Togliatti, condotte con toni reciprocamente assai aspri, Nenni afferma cl1e ormai i rapporti tra socialisti e comunisti non si i.mpo,stano, più in termini di t1nità e neppure di collaborazione, ma di concorrenza. Nenni ha dalla sua parte anche Lombardi, ma questo non basta per metterlo al sicuro dagli attacchi del PCI. Togliatti sa che jn questi mesi del 1960 può recuperare i socialisti all'opposizione o perderli definitivamente. Perciò inasprisce la pole1nica con Nenni e cerca di indebolire nel PSI le posizioni degli autonomisti orientando i dirigenti socialisti verso Basso e Pertini e verso la Sinistra carrista (Veccl1ietti, Valori, Lizzadri). Nell'operazione di isolamento di Nenni sono impegnati soprattutto Amendola, Pajetta e Ingrao. In alcune città, come Reggio Calabria, si riesce perfino a contrapporre, alle Federazioni socialiste orto,dosse, delle Federazioni ribelli filocomuniste. Negli altri partiti direttamente interessati alla politica di Centrosinistra le situazioni interne sono me110 problematiche per i segretari nazionali (Saragat e Reale). Nel PSDI esistono diversi orientamenti (Pao,lo Rossi e l'ex comunista Eugenio Reale a destra, al confine co11 i liberali; Matteotti e Zagari a sinistra), ma non ci sono posizioni cristallizzate; e così Saragat - con opportune mediazioni, con arretramenti ed avanzamenti tattici - ha ~l consenso u11anime del partito. Nel PRI prevale nettamente la tesi Reale-La Malfa e cioè Centrosinistra a tre (DC, PSDI, PRI) con l'appoggio diretto o indiretto, ma comunque concordato, del PSI, ormai maturo per esperienze di governo. L'allargamento dell'area democratica deve avvenire, a giudizio dei repubblicani, su un cl1iara base programmatica, così articolata: attt1azione dell'ordinamento regionale 11el quadro dei disposti costituzionali e come strumento di articolazione della programmazione economica; una politica di sviluppo che risolva i problemi dello squilibrio economico, dando soluzione al problema delle fonti di energia; una rielaborazione della politica della scuola. Da questo orientamento del PRI è escluso il solo Pacciardi (praticamente senza sé216 Bibiiotecaginobianco
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