Nord e Sud - anno XVII - n. 128-129 - ago.-set. 1970

Vittorio Barbati tegia di sviluppo sarà quindi necessariamente dominata dall'esigenza di assicurare a tutto il sistema un ritmo di progresso adeguato. Tutto ciò imporrà nuove trasfor1nazioni 11elle strutture, che oggi è possibile solo ipotizzare. Potrà imporre, ad: esen1pio, di trasformare q11egli organismi di intervento straordinario, le cui funzioni si esauriranno co11 il raggiungimer1to di 11n sufficiente equilibrio interno: da organismi di interver1to settoriale o territoriale, essi potranno, trasformarsi in organismi di intervento globale, con una diversa articolazione. Questa, per ora, è soltanto un'ipotesi. Ma è un'ipotesi da considerare, se si vuole proiettare - ed è necessario farlo - lo sguardo nel futuro. Perché il futuro arriva in fretta. In questo articolo, so110 stati esaminati, in modo molto sommario, alc11ni fattori ed alcuni organismi che possono avere un'in1portanza determinante, al1neno secondo chi scrive, nell'impostazione della strategia di sviluppo che dovrà gt1idare la politica economica del nostro, paese. Qui, più che un approfondito esame tecnico - che sarebbe stato impossibile per motivi di spazio fin troppo evidenti - si è voluto compiere soltanto un breve giro d'orizzo11te. E si è voluto porre in risalto t1n fattore fondamentale: la necessità di u11 crescente collegamento fra gli organismi pii1 efficienti che operano nel nostro sistema economico, collegamer1to che può co11se11tire di superare n1olti ostacoli e di gettare lei basi di più ampi processi di sviluppo. Per chiudere - non per conclt1dere, perché l'argomento meriterebbe una ben più ampia trattazione - occorre insistere su un altro punto: la prima base del successo è e rin1ane la coll~borazione. Sul piano tecnico e sul piano umano. VITTORIO BARBATI 212 Bibiiotecaginobia·nco

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