Nord e Sud - anno XVII - n. 128-129 - ago.-set. 1970

La « fortuna » o la « rovina »? riguarda la fiscalizzazio,ne degli oneri so·ciali, giudicata dagli industriali la più efficace delle incentivazioni finora sperimentate: essa dovrebbe essere riservata al Mezzogio,rno .soltanto, e d-ovrebbe essere rafforzata per il Mezzogiorno soltanto; ma ogni mo,mento salta fuori qualcuno che c.hiede il ricorso alla fiscalizzazione •degli on.eri so·ciali per questo o quel setto,re di attività che dev'•essere e vuole essere rianimato· o risanato. Agli inizi di quest'anno, lo stesso Comitato tecnico-scientifico della programmazione, per contenere l'impatto dei nuovi co·ntratti sul ·costo del lavo·ro, aveva proposto di ricorrere ad una fiscalizzazione degli oneri sociali non generalizzata dal punto di ,,ista settoriale (e-on esclusione, cioè, dei settori non inte,ressati da nuovi contratti), ma generalizzata -dal punto di vista territoriale (senza, cioè, tener presente che l'arma della fiscalizzazio11e deve essere usata soltanto per il Mezzogiorno se si vuole industrializzare il ~ezzogiorno più rapidamente e più efficacemente di quanto finora non sia stato possibile). Ed è significativo che «24 ore» abbia recentemente ( 19 agosto) ripreso la proposta a suo tempo formulata dai « saggi » del Comitato tecnico-scientifico della pro·grammazione: per proporre a sua volta un « tipo di fiscalizzazione pro,porzio,nale agli aumenti salariali subiti », finalizzata al contenimento del costo del lavoro e non più all'industrializzazione del M.ezzo,giorno. o,a parte del governo, tuttavia, sembra che l'ar,ma della fiscalizzazione degli oneri sociali si voglia adoperarla ancora e soltanto ai fini dell'industrializzazione ·del Mezzogiorno: non ci resta, quindi, che prendere atto delle pressioni in senso contra,rio ed augurarci che i buoni propositi del governo possano essere mantenuti, malgrado la vivacità di quelle pressioni. Va riconosciuto, comunque che l'aumento del costo, del lavoro e l'esigenza di •Contenerlo entro limiti oltre i quali si può rischiare la catastrofe della piccola e media industria, hanno dato un fo11damento ed una legittimità a richieste e pressioni che tendo,no a subordinare le prio,rità meridionaliste di lungo periodo a priorità, per così dire, di emergenza. D'altra parte, risulta ·con maggiore evidenza da questa situazione la rilevanza politica della questione· di coordinamento che nel quadro· della programmazio,ne si è posta da tempo e da altrettanto tempo è stata elusa: la qu·estione del coo,rdiname·nto• fra le varie politiche settoriali e la politica meridionalista. Perché questo coordinamento dovrebbe essere tale da garantire, se non fin da oggi la subordinazione di quelle a questa, almeno la non subordinazione di que~ta a quelle:· pericolo che, nella difficile co11giuntura che stiamo attraversando, è in atto, e minaccioso·, come 19 · Bibliotecaginobi~nco -

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