Nord e Sud - anno XVII - n. 128-129 - ago.-set. 1970

Argomenti essi non hanno come procurarsi e che incide in maniera rilevantissima sulle loro probabilità di sopravvivenza, specie nel perio,do compreso fra ill quarto ed il sesto mese di vita. Dalla lettura ·dei due testi emerge in p·rimo luogo la lunga serie di difficoltà che si p·arano dinanzi a chiunque intenda portare a soluzione il problema dell'assistenza all'infanzia in Italia. Pure non si può non rilevare che la lettura delle due pubblicazioni dimostra da un canto co·me nel Convegno di Firenze non si siano tenute in debito conto le osservazioni fatte dagli stessi relato·ri e dagli intervenuti; e dall'altro che i,l Convegno ha trascurato di soffermarsi su elementi che pure so,no determinanti nel pregiudicare il normale sviluppo del bambino italiano. A ciò si aggiunga il fatto che nella stesura del programma di sviluppo dell'ONMI mancano non soltanto le valutazioni trascurate dal Convegno ,del 1967, ma anche quelle che il Convegno aveva fornito. Ciò con·dizio,na notevolmente le possibilità di efficacia futura del « Programma», ancorato a superati sistemi di assistenza che molto· spesso sfociano nel paternalismo, nel clientelismo e in una scarsa razionalità. Avremmo preferito, da parte di chi si è assunta e vuole assumersi ancora la pesante responsabilità di provvedere in merito·, che venisse segnalata la necessità di esaminare a fondo ogni aspetto del problema dell'assistenza all'infanzia, chieden,do la collaborazione di tutte le correnti politiche e di tutti gli esperti. · Dire che l'infanzia rappresenta l'Italia attiva di domani non è fare della retorica; significa invece giustificare - più solidamente di quanto farebbero variazioni senti1nentali sul tema del bambino che piange, o che soffre, o che muore - la necessità che tutta la classe .politica si tim~ pegni solidalmente a sgomberare la strada che porta al benessere fisico degli italiani dalle ipoteche legate alle attuali lacune dell'assitenza dell'infanzia; lacune oggi minimizzate, quando non sono addirittu•ra negate, da chi in tal modo· dimostra un senso di responsabilità che, quantomeno, lascia parecchio a desiderare. . . . ANTONINO DE ARCANGELIS ... -· I 197 ibliotecaginobianco -

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