Argomenti pania le difficoltà di sopravvivenza, trascorso il primo mese di vita, sono ben lungi dall'attenuarsi. E potremmo continuare a segnalare, per gli anni successivi, il contributo percentuale che il bambino campano dà alla mortalità nazionale: il 17% al secondo anno, il 15% al terzo ed al quarto, il 13% al quinto anno•, tutti superiori al 12% che, come si ricorda è la percentuale di natalità della Campania sul totale nazionale. Sa,rà a questo punto interessante fare un confronto con la Lombardia. Questa regione, pur dando alla natalità un contributo· più elevato di quello campano (il 14% in luogo del 12%) partecipa alla mortalità nazionale con valori inferiori alla percentuale, per così dire, di partenza: 1'11% nel primo mese (contro, il 17% della Campania) il 10% nel se~ condo-terzo mese (contro il 22%), 1'8% nel quarto--sesto (contro il 27%), il 9% nel ·settimo-nono mese (cont·ro il 25%), l'Sg,u nel decimo-dodicesimo mese (contro il 21%). In seguito 1'11% nel secondo anno (contro il 17%), 1'11% nel terzo (contro il 15%), il 1og1> nel quarto (contro il 15%), il 13% nel quinto (contro il 13%). Come si vede, le percentuali lombarde di mortalità infantile risultano inferiori alle percentuali lombarde di natalità; ciò significa che in Lombardia sono pro·gressivamente più basse - ed infinitamente più basse che altrove - le difficoltà di sopravvivenza dei bambini. Al quinto anno di vita la mortalità infantile raggiunge indici eguali in Lo·mbardia ed in Campania, ma in Lomba,rdia tale indice rapp 1 resenta l'espressio,ne statistica pe·ggiore (e comunque sempre inferiore alla percentuale di natalità della regione) mentre in Campania l'indice relativo al quinto anno costituisce l'espressione statistica migliore (e comunque è sempre superiore alla percentuale regionale di natalità). È da queste valutazioni che bisogna muovere per accertare le vere cause della mortalità infantile. Sono valutazioni che confermano la nostra tesi: le insufficienze anzitutto nutritive, e quindi assistenziali (ma fra i due ordini di insufficienze vi è un preciso legame) sono all'origine degli elevati valori di mortalità infantile in ·Campania ed in altre regioni. E la situazione non può essere modificata se l'interpretazione del fenomeno risulta - come ci sembra - del tutto errata da parte di coloro che hanno il compito di p_orvi rimedio. Difatti le condizioni del :IJambino fra il quarto ed il sesto mese di vita - periodo nel quale la Campania dà, con il 27%, il massimo contributo alla mortalità nazionale - rappresentano praticamente il risultato delle scelte precedenti:· in primo luogo dell'allattamento - materno o, come il più delle volte, artificiale; razionale o, come il più delle volte, errato - e,d anche delle strutture assistenziali a ,disposizione. Naturalmente la Campania, sempre per quanto si riferisce al pe195 ·Bibliotecaginob·anco -
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