Antonino de Arcangelis mentazione che ben pochi studenti in medicina decidono di seguire e la cui specializzazio,ne ben pochi medici frequentano. 7) Ancl1e i Centri Medico Psico-Pedagogici (CMPP) « denunziano insufficien,ze e limitazioni di efficienza a causa: della ·no11unitarietà della loro organizzazione dal punto di vista d·ella con1posizione, dei ritmi e della impostaziorze dell'attività, della n1etodologia degli i11terventi, non sempre eff ettitati su base pluridiJnensionale, e per la n1ancanza di una programmazione unitaria. È da far presente la quasi assoluta carenza n.el trattamento delle condizioni 11.P✓ ttropsichich.e di d'istitrbo dell'età evolutiva da parte delle istituzioni sanitarie n1utitalisticl1e ». Ot1este coinsiderazioni ci se1nbrano· singolari poiché, mentre al punto 1) della ele11cazione delle carenze dell'Ente viene osservato che i servizi specialistici più diffusi (pediatrico ed ostetrico) l1a11noperduto di affluenza per l'este11dersi della protezione mutualistica, ìl setto·re psico-pedagogico, praticame11te affidato al,l'ONMI in tutto, il territorio nazionale a causa della carenza mL1tualistica del settore, ha mostrato « li,nitazioni di efficienza » per uria non u11itarietà di composizio11e, di ritmi, di impostazione, insomma « per manca1zza di itna progran1mazione u,11itaria »! Sono qt1este le carenze fondamentali denunziate dagli stessi responsabili dell'Ente, carenze il più delle volte - fatta eccezione per la difficoltà di reperire il personale, sulla quale non ci è stato possibile documentarci - imputa.bili ad insufficienze o ad inefficienze a livello· centrale dello stesso Ente. Come po-sso,no altrime11ti definirsi l'incapacità di qualificarsi a livello assiste11ziale, o· l'i11efficienza dimostrata da un metodo basato sull'uso di « libretti » senza strutturazior1e di fo~do, o la valL1tazione nosologica che trascura la grave discordanza regionale degli indici di mortalità infantile, o il ma11cato suggerimento dello studio della puericultL1ra ai medici conver1zionati ed alle nuove leve di studenti in medicina, o le insufficienze de11unziate nel servizio meglio organizzato dell'Ente, quello psico-pedago 1 gico? E, in che mo,do si può definire il silenzio sulle discriminazio11i assistenziali nell'ambito del territorio nazionale, se non come una mancata presa di coscienza della gravità della sit.uazione infantile italiana o, peggio, t1n silenzio cl1e rischia di risolversi nel prolungamento indefi11ito della situazione, scn1pre a danno degli stessi gruppi di cittadini italiani? . Naturalmente la lettura degli « obiettivi progra1nrnatici » conferma perfettamente le 11ostre precede11ti valutazioni, nel senso che non vie11e fatta alcuna proposta per la risoluzione degli inconvenienti cl1e d'altronde non sono stati dent1nziati. Per ct1i le « proposte programm~tiche » 192 Bibiiotecaginobianco
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