Argomenti funzioni assistenziali dell'ONMI. Ci riferiamo i11fine a tutto quanto è emerso - dagli studi pubblicati su questa rivista ed altrove - sulla disparità tra gli indici regionali di mortalità infantile, molto più elevati nell'Italia meridionale ed insulare, dove minore è l'intervento assiste11ziale dell'ONMI 2 ; rilievi a no·stro avviso gravissimi, che finora han110 trovato smentite ·gracili o addirittura assurde, senza che mai si siano date risposte precise e spiegazioni chiare. Ma esaminiamo con ordine il testo del quale parliamo. Particolare attenzione merita il breve documento approvato dal Consiglio Centrale dell'ONMI il 21 nove1nbre 1968 per tracciare le « linee prograrrimatiche » dell'Ente. Il documento riconosce - e ci sembra im,portante - cl1e, « in attesa ed in preparazione della riforn1a sanitaria e della riforn1a assistenziale, si rende necessario che l'ON MI predisponga un,a i11cisiva modificazione delle riforme di in,tervento perché siano piil qualificate, più sviluppate e più diffuse in tutto il territorio nazionale ». Tuttavia non vengono formulate ipotesi di adeg11a1nento a situazioni locali particolari: le prospettive assistenziali vengono viste sempre secondo un concetto di ripartizione uniforme, che prescinde dalle 11ecessità maggiori o minori delle varie zone. Come se pretendessimo di asfaltare 11na strada inegt1almente dissestata, ricoprendola di un manto di asfalto di eguale spessore; è evidente che le bt1che finirebbero fatalmente per tornare allo scoperto. Suppo11iamo cl1e la questione dell'assistenza all'infanzia nel mo11do venga demandata ad u11 organis1no internazionale - per ese·mpio all'Organizzazione Mondiale di Sanità, che potrebbe legittimamente rivendicare tale compito - e supponiamo che qt1esto organismo i11ternazionale decida di seguire un criterio distributivo pro capite, ossia proporzionato alla popolazione e no11 alle condizioni in cui questa si trova. Cosa direbbero i componenti del Consiglio Centra.le dell'ONMI di fronte a t1n in1pegno assistenziale identico nei confronti di un bambino svedese o di 11n ba1nbi110 biafrano, quanto è noto che in Svezia l'assistenza all'infanzia ha raggiunto i più alti livelli di qualificazione mentre nel Biafra no11 esiste probabilmente un solo bambino in condizio11i di benessere? Ci sembra du11que alqua11to discutibile un i11quadramento dell'impegno assistenziale cl1e non tenga co·nto delle particolari necessità regionali, identificabili prin1arian1ente attraverso gli inc.iici di mo,rtalità infa11tile, i livelli di nutrizione, ed anche, in seconda istanza, i livelli dell'occupazione fe1nminile. A nostro avviso, infatti, la pediatria preven2 A. DE ARCANGELIS, Gli spartiacque dell'assistenza, « Nord e Sud», n. 90, giugno 1967. I 185 ·Bibliotecaginobianco -
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