Ugo Leone mite i tentativi di mo·dificazione dell'ambiente attuati e p,rospettati e . tramite la numerosa serie di inquinamenti dell'aria, dell'acqua e del suolo) si è giunti ad una condanna senza appello d~l progresso tecnologico1, condanna che, fra l'altro, ha il grosso :difetto di non sapere offrire una organizzazione sociale alternativa a quella « imputata di strage ». Non si può negare che lo sviluppo della società moderna, con le grosse realizzazioni tecniche ·che lo· hann·o accompagnato, abbia prodotto anche danni assai preoccupanti. In particolare, lo svilupp·o industriale ha attinto ad un patrimonio naturale ritenuto senza limiti e lo ha fatto indisoriminatamente, così che og.gi quelle risorse cominciano a scarseggiare e corrono· il rischio di mancare del tutto, non solo per l'uso semp,re più intenso che se ne fa, ma anche per i rile,ranti sprechi e l'abuso. Il problema dell'acqua e dell'aria è quanto mai significativo in proposito. L'econo,mia industriale si trova dunque ad una svolta: o si avvale dei mezzi che le offre lo sviluppo tecnologico per modificare l'attuale stato di cose, o continua a « divorare » il patrimo·nio fisico e ambientale che la alimenta e in cui vive e finisce quindi col divorare se stessa. Se l'industria e per essa lo sviluppo economico, la civiltà del benessere, la società dei consumi o comunque la si voglia chiamare, ha una parte notevole di responsabilità in questo « ecocidio» talora colposo, talora premeditato, la condanna non deve essere generica e senza appello, ma deve tradursi in un preciso o,bbligo a risanare le ferite perché, come si è detto·, la stessa scienza e la stessa tecnica che hanno permesso di provocare i guasti lamentati sono in grado di porvi rimedio. L'impo 1 rtante è cl1e il processo sia fatto per direttissima e che la condanna sia resa immediatamente esecutiva. UGO LEONE 176 Bibiiotecaginobiahco
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