Argomenti ,l'agricoltura ed è cominciato il pesante parassitismo della città sulla campagna. È questo un fenomeno generalizzabile ovunque. Anche nei paesi comunisti lo Stato ha finanziato l'industrializzazione grazie soprattutto al margine di profitto che ha realizzato sui prodotti agricoli. « La loro requisizio·ne ·obbligatoria, l'inquadramento cooperativo o autoritario, l'eliminazione periodica di stimoli personali vi hanno concorso alternativamente o simultaneamente. Che sia basato sulla necessità dell'accumulazione socialista a beneficio dell'industria concentrata nelle città o, sul desiderio 1 di mantenere il po1 tere di acquisto dei lavoratori urbani, l'intervento go,vernativo nel campo dei prezzi è un potente fattore della tensione agricoltura-industria e, nella misura in cui l'assimilazione risulta fondata, dell'antagonismo città-campagna » 10 • Il ricordo del periodo anteriore alla rivoluzione industriale, quando l'agricoltura e l'industria vivevano in simbiosi, è sempre presente in quanti si propongono di studiare questo antagonismo e i possibili rimedi. Un tempo, come abbiamo detto, le due attività coesistevano nell'ambiente rurale. ·Ciò, ripetiamo, era possibile per il carattere artigianale e familiare che improntava le attività industriali e che non contrastava con il loro fiorire nelle campagne. Anzi esse trovavano qui co,ndizioni più favorevoli che nelle città, le quali era110 invece il campo per eccellenza del commercio. Le cose hanno cominciato a cambiare con l'avvento dell'età paleotecnica e delle conseguenti concentrazioni urbane. . È dunque dal binomio città-industria che nasce la tensione cittàc,ampagna. D'altra parte, ponendo un attimo da parte l'argomento che qui ci interessa più da vicino, non possiamo non rilevare la notevole impo,rtanza che per lo sviluppo agricolo ha avuto l'introduzione di tecniche nuove e l'estensione della meccanizzazione anche alle camp,agne: in una parola, l'industrializzazione delle campagne. Industrializzazione che si presenta come la premessa indispensabile di una migliore coesione sociale e di un più razionale impiego dello spazio. Comunque, è proprio l'utilizzazione dello spazio che qui ci interessa, perché è in questo campo, che sono avvenute e avvengono le più gros,se tra~ormazioni. E mentre queste trasfo,rmazioni sono positive per l'ambiente sociale, no,n lo sono sempre per l'ambiente naturale e, quindi, .a lungo andare, se esasp,erate, finiscono col ripercuotersi negativamente sull'ambiente sociale stesso . . 10 J T •~ • . .LADASSE, Ctt. 173 ibliotecaginobia_nco -
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