Nord e Sud - anno XVII - n. 128-129 - ago.-set. 1970

Ugo Leone i terreni sui quali meglio· si s.vo1ge una cérta attività agricola (quella or• tofrutticola, ad esempio) e, se coiStieri, sono· te1 rreni che l'industria può sottrarre al turismo ( è il caso, ad ese1npio di buo,n~ parte del litorale flegreo da Bagno.li a Pozzuoli). Questa competizione per il suolo, e i mutamenti che posso,no derivare per l'ambiente rurale dalla « vitto·ria » dell'industria, sono opera essenzialmente delle grosse industrie e non rigt1ardano solo l'acquisizione da parte dell'industria di più o meno vaste st1perfici prima adibite alla coltivazione agricola, ma anche la sottrazione all'agricoltura di buo.na parte della mano d'o,pera, che lascia i campi per un lavoro· ritenuto più sicuro 1 e meglio retribuito·. Nel « conto », anco 1 ra, va messa anche la conseguente riconversio·ne delle colture cl1e con l'andare del tempo vengono• modificate sia tenendo conto• dei nuovi (talora più raffinati) bisogni alimentari provocati dalla presenza di un più o, meno grosso agglomerato indust,riale, sia tenendo· co1 nto dell'inquinamento industriale, specialmente atmosferico, che influisce notevolmente sulle coltivazio·ni. Vi è stato un tempo· in cui agrico,ltura e industria vivevano• in « simbiosi » nell'ambiente rurale, assicurando una combinazione spontanea e armo1niosa delle attività. Si trattava, comunque, cli attività di tipo essenzialmente artigianale; e l'integrazione industria-agricoltura era tale che il co,ntadino poteva assicurarsi un· dt1plice mezzo di esistenza. Il · cambiamento è cominciato con l'età del carbone. Da allo·ra l'industria si è sempre più strettamente legata all'ambiente urbano, è diventata un fatto essenzialmente urbano; si è formato così un nuovo binomio, quello industria-città, che a sua volta ha dato luogo alla crescente tensione fra città e campagna. Tale tensione si riperct1ote particolarmente nel campo della utilizzazione del suolo·, il quale finisce con l'essere « aggredito, » da due lati: dall'industria, e dall'urbanizzazione crescente. L'urbanizzazione è un fenomeno, dalle manifestazioni forse ancora più vistose di quelle del·lo sviluppo industriale. Ciò non solo perché essa amplifica gli effetti dell'industrializzazione, ma anche perché, come ha scritto Maximilien Sorre, provoca questi effetti, nel senso che « l'elemento geografico più efficace della concentrazione industriale è la co·ncentrazio.ne urb·ana ». Oggi l'urbanizzazio•ne supera il quadro più ristretto della città attraverso lo sviluppo tentacolare e anarchico dei sobborghi, mentre, dall'altra parte, il rapporto con la campagn 1 a si fa sempre più difficile, sino a p1ro1 vocare, come si è detto, una costante tensione legata alla competizione per il suolo. Questa tensione è sempre esistita, allo stato più o meno latente, m·a con la rivoluzione industriale si è fatta più evidente; da allora l'industria, e attraverso di essa la città, ha avuto la meglio sul172 Bibliotecaginobianco

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