Argomenti menti costitutivi, come per esempio quelli della vegetazio,ne, che hanno una parte tanto notevole nel fissarne i caratteri ». In questa ampia definizione possiamo far rientrare le altre. Paesaggio naturale può essere definito quello di un ambiente in cui non si nota l'impro•nta dell'uomo. Si tratta o,ggi essenzialmente di quei paesaggi che si trovano al di fuori dell'ecumene in senso stretto,. Si tratta, cioè, di regioni che, per motivi climatici, sono escluse da qualsiasi forma di coltivazione agricola o di attività di allevamento del bestiame e cioè, essenzialmente, le alte montagne, le zone glaciali, i deserti e certe zone forestali o paludose dei tropici. ·Come abbiamo già detto all'inizio, in queste zone la vita dell'uomo è pressoché impossibile; ed infatti essa vi è limitata a brevissimi periodi e per rilevazioni scientifiche: le attrezzature scientifiche sono così l'unico segno della presenza umana. Si tratta, comu11que di zone piuttosto limitate rispetto al totale delle terre emerse. Più vaste sono le zone in cui è evidente l'azione dell'uomo: si tratta di quelle che dànno luogo al paesaggio modificato e a quello che i francesi chiama110 paesaggio amé1zagé. La pratica dell'incendio della macchia o della foresta è stata uno dei primi esempi di modificazione del p·aesaggio. L·o stesso vale per le savane, la cui origine è controve:risa, tratta.ndosi per alcuni di formazioni originali, per altri del frutto di un'azione umana. Comunque un fatto è importante ancora sottolineare e cioè che le modificazioni del paesaggio •non stanno sempre a significare un deterioramento dell'ambiente naturale; esse possono invece costituire una tappa verso il paesaggio aménagé, ossia verso quei - paesaggi che sono il risultato di un'azione ponderata, concertata e continua sull'ambiente naturale. Si tratta dunque, di un'azione cosciente con la quale l'uomo organizza lo spazio in funzione del pro,prio sistema economico, della propria struttura sociale, delle tecniche di cui dispone. A prescindere, comunque, dalle definizioni più o meno esatte e più o meno utili, un fatto appare incontestabile, e cioè che l'uomo è venuto sulla terra ad imporre la sua impronta trasformando il paesaggio naturale, creando una nuova geografia, quella umana, che è in continua evoluzione nella misura in cui aumenta il suo « controllo » della terra. Questa umanizzazione del paesaggio ha cominciato a manifestarsi diecimila anni fa con la nascita ·della vita agricola e pastorale. In un primo tempo il « campo » ha vissuto a lungo in associazione co1 n la foresta. Poi l'uomo ha cominciato ad alterare il manto forestale per fa:,; posto a nuova terra coltivabile. Successivamente, in quello che Mumford definisce periodo eotecnico 3 , all'incirca dal 1000 al 1700, i primi sviluppi della tecnologia hanno co1 minciato ad _utilizzare l'acqua ed il legno . 3 L. MuMFORD, Tecnica e cultura; trad. it., Boringhieri, Milano, 1968. .. 165 ·sibliotecaginobianco -
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