Nord e Sud - anno XVII - n. 128-129 - ago.-set. 1970

· Giulio Picciotti L'articolo era rivolto soprattutto· all'interno del mo·ndo cattolico, cui forniva una « linea » per le celebrazioni del centenario, ed era mosso da , una semplice preoccupazione: che non vi foss~ro cedimenti, nell'interpretazione sto•rica, nel confro,nto del mondo laico; e che ne~lo· stesso tempo non si aggiungesse « col pretesto della storia un nuovo capitolo alle dispute sull'aggior11amento e sul rinno·vamento » della Chiesa. Quest'ultima preoccupazio·ne poteva sembrare ingenua, data l'ampiezza assunta -dal dibattito ecclesiale, che non attende certo- occasioni esterne per disp•utare « sull'aggio,rnarnento » e sul « rinnovamento ». Rimaneva la prima. E l'avvertì Spadolini, sul « Corriere della Sera», notando come la linea proposta da Alessandrini fosse « una linea prudente e circospetta, una linea che, pur di giitstificare la posizione del Vaticano cent'anni fa, tende a giustificare tutto e tutti a posteriori. .. proponendo una solitzione senza vincitori né vinti ». « Sul piano della storia - scriveva il « Corriere •della Sera » - cioè delle forze vive che nella storia contano, il vi11citore ci fu e fu la causa dell'unità d'Italia, fu la causa dello Stato italiano nazionale e indipendente, sempre contraddetta, contrastata o ritardata dall'esistenza del potere temporale dei pontefici». E sul pia.no delle idee? « Sì - afferma Spadolini - c'è un altro vincitore ... è la libertà, la libertà politica e religiosa, la libertà figlia del mondo moderno ». E se « l'Osservatore·» non accetta « la tesi che il 20 settembre abbia rappresentato una data provvidenziale per i cattolici 110n meno che per i laici ... », ecco « un.'occasione perduta » [ ... ] Gli z,1,ltimi 25 anni della vita italia11a, gli anni di questa tormentata Repubblica, lzanno già visto troppe lacerazioni, anche recentissi1ne, tra coscienza religiosa e coscie11za civile per giustificare nuovi errori di prospettiva, il risorgere di steccati superati dalla storia e respinti dalla coscienza ». La risposta dell' « Osservatore », di lì a q11alche giorno 2 , è interessante per molti aspetti. Dician10 subito- che Alessandrini negò di aver voluto rispolverare in alcun modo una polemica con il liberalismo, di aver voluto delinea,re una prospettiva senza vincitori né vinti: « un vincitore ci fu: l'Italia»; e « quanto è accaditto, per noi, corrisponde, oggi, nella luce della storia, ad un d'isegno provvidenziale ». Il diretto,re del « Corriere della Sera » non avrebbe_ potuto avere dall'organo vaticano maggiore soddisfazione e non replicò. Ma talune valutazioni presenti nel primo articolo dell' « Osservatore Romano· » sono state, ci sembra, riprese nel secondo·. Nel primo articolo· si affermava che il Papa avrebbe potuto lasciarsi togliere il dominio· temporale ma non cederlo, perché avrebbe dovuto risponderne dinanzi alla Chiesa; nel secondo articolo si affermava che il Pa·pa non avrebbe potuto cedere il potere temporale perché 2 « Osservatore Romano», 14 agosto 1970. 154 Bibiiotecag inobianco

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