Nord e Sud - anno XVII - n. 128-129 - ago.-set. 1970

All'ombra della Scienza Una vicenda ancl1'essa esemplare è quella della LIGB e delle singolari lotte per l'egalitarismo che l'hanno, infine, paralizzato. Il LIGB venne creato nel 1962 co11una convenzione tra il CNR ed il CNEN e co11 la partecipazione dell'EURATOM. Aveva sede a Napoli e una sezione distaccata a Pavia. Al LIGB (gli è restato, nell'uso, questo nome anche quando è divenuto, nel 1968, IIGB, Istituto Internazionale di Genetica e Biofisica) erano affidati numerosi progetti di ricerca ed in questi anni il lavoro che vi si è svolto ha portato ad importanti acquisizioni scientifiche alla frontiera delle conoscenze sul materiale ge11etico, sulla struttura dei liquidi, sulle macromo 1 lecole, su certe attività enzimatiche, sui virus criptici, sulla regolazione delle funzio11i virali, sul DNA e così • via. Dal gennaio 1969 al LIGB ci ft1rono assemblee del personale quasi continue e nell'aprile si giunse all'occupazione, alla quale parteciparono buona parte del personale tecnico, pochi ricercatori e la quasi totalità dei borsisti. Con l'occupazione ebbe tern1ine ogni attività scientifica. I non occupanti, dissociandosi dagli occupanti, si tennero in contatto con il direttore, Adriano Buzzati-Traverso, e con gli altri organi amministrativi, che s'erano provvisoriamente trasferiti in altra sede. Accanto a motivi di carattere più strettamente sindacale gli occupanti avanzavano a giustificazione della loro lotta una serie di considerazioni di carattere politico e filosofico. Il suggerimento d'un discorso sul ruolo della scienza nella società non è mai inopportuno. Ma alcune motivazioni degli occupanti andavano oltre questa base. Certe istanze egalitarie mi furono illustrate di persona da un gruppo di occupanti. Per esempio veniva considerato consigliabile che al lavoro di pulizia riservato al personale ausiliario pre11desse parte anche il personale scientifico. Quando obiettai che il « favore » ovviamente non sarebbe stato restituito dal personale ausiliario, cl1e non poteva, a turno, sostituirsi poi ai ricercatori nel loro lavoro, fui guardato con cortese compatimento. C'era anche un progetto di regolamento, preparato ed approvato dagli occupanti col titolo « Princìpi per un nuovo ordinamento ». Esso stabiliva che l'assemblea avrebbe eletto una commissione di dodici membri, tre ricercatori, tre aiutanti, tre tecnici e tre amministrativi. Questa commissione, era scritto, « si occupa delle assunzioni, dei licenziamenti e di tutto quanto attie11e al rapporto di lavoro intercorrente tra il personale e il CNR. Nel caso di solitzione di qualsiasi rapporto di lavoro la Com;nissiorie convoca l'Assemblea generale del personale che deve discutere e deéidere ogni singolo caso ». 149 ·sibliotecaginobianco

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