Nord e Sud - anno XVII - n. 128-129 - ago.-set. 1970

La « fortuna » o la « rovina »? industriali nella saturata area metropolitana di Torino. Altro che « disincentivi », con1e a Londra e Parigi! Tutto questo, •che era stato previsto dalle Cassandre meridionaliste, si è puntualmente verificato: gli equilibri fra insediamenti residenziali ed insediamenti industriali ·sono effettivamente ·saltati; le rivendicazioni per la casa e per i servizi, per l'incidenza del costo i dell'una e degli altri sui salari, sono state nell'autt1nno caldo un ì motivo di fondo, e fra i più legittimi, delle agitazioni sindacali; \ gli immigrati meridionali, che una volta erano sempre disposti a fare i crumiri, risultano oggi corrivi a fare i cinesi: tanto è vero che 1~ aziende tendono ad escluderli, se giovani e senza figli, dalle nuove assunzioni, preferendo di gran lung·a assume·re uomini con più di trent'anni e con figli a carico, capovolgendo cioè i criteri finora seguiti, onde si cercava di non a·ssumere chi avesse più di: trent'anni. No11 solo: si è v-erificato pure che la Fiat è stata chia- ·. mata in causa pe·r contribuire all'impostazione di nuovi programmi · di edilizia popolare e che, per contenere entro limiti apprezzabili : la sua partecipazione al finanziamento di questi programmi, la stessa ; Fiat ha do·vuto chiedere allo Stato di accollarsene una parte ben · più rilevante, senza che nessuno, fra gli amministratori· dell'area metrop-olitana di T'orino e fra i sindacalisti, pensasse di doversi dissociare da questa richiesta che, allo stato dei fatti, r1ella misura in cui è stata accolta e nella misura in cui no·n poteva non essere accolta, istituisce un premio a fav·o·re di episodi del genere di quello, assai emblematico, oltre che assai consistente, di Rivalta \ i Torinese. D'altra parte, la congestione dell'area metropolitana di Torino, e naturalmente dell'area metropolitana di Milano, è risultata, nel corso degli anni della programmazione, molto aggravata e tale da rendere visibile a tutti, e in tutta la sua drammaticità, l'importazione della questione meridionale nel triangolo industriale del Nord: segno, questo, cl1e la programmazione è vent1ta meno rispetto ai propositi tante volte enunciati dai programm·atori, di voler correggere gli squilibri non solo settoriali, ma anche territoriali, con particolare riguardo a qu•ello fra· Nord e Sud; ma segno anche, 1nolto eloquente, che questi propositi dei programmato•ri erano viziati proprio· dall'appiattimento della questione meridionale fra le questioni relative agli squilibri territoria 1 li. Quante volte su questa rivista, negli anni trascorsi, abbiamo denunciato la tendenza dei programmatori a -considerare la questione meridionale co,me una questione ·di squilibrio territoriale, sia pure deg11a di « particolare 13 · Bibliotecaginobianco -

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