Nord e Sud - anno XVII - n. 128-129 - ago.-set. 1970

Luciano G. Grasso L'ambiente è quello in cui Rocca s'è- trovato a lavorare, a Napoli: l'an1bie11te della scienza, dello stt1dio e della ricerca. E negli ultimi anni appunto quest'ambiente è stato chiamato a sv~lgere _un ruolo traente, a Napoli e nel Sud. Nell'Università napoletana, all'aumento sempre maggiore degli iscritti ha fatto· riscontro, u11a crescita lentissima e per di più diso,rganica. Nel 1958-59 gli iscritti era110 25.554; nel 1968-69 erano 47.476 (e frattanto a Salerno s'erano costituite dt1e Facoltà universitarie statali, quella di Lettere e Filosofia e - proseguendo la precedente attività da « pareggiata » - quella di Magistero). Nella Faco1tà di Scienze l'au1nento è andato avanti volubilmente. Nel 1960 c'erano 2.420 iscritti; 11el 1966 il rettore dell'Università, Tesauro, dichiarò che per quella Facoltà il numero degli iscritti era raddoppiato 11egli ultin1i due anni e raggiu11geva i 6.000. Nel 1968-69 gli iscritti erano 8.537: un incremento a sbalzi e che appare « frenato » da continue difficoltà. L'anno sco·rso il Consiglio della Facoltà di Scienze, per far fronte alle nuo-ve esigenze decise di sdop,piare i corsi piì1 affollati e chiese perciò al Ministero quaranta nuovi incarichi. La richiesta fu so-ddisfatta so1o in piccola parte; il Ministero, i11fattj, argomentò che le cattedre a11davano adeguate no·n alle iscrizio11i, ma alle frequenze. E intanto - poiché le freque11ze erano e so-no scoraggiate dalla mancanza di cattedre - c'è il rischio che, grazie all'act11ne ministeriale, il cerchio frequenze-cattedre-frequenze si saldi. So,no anni, del resto, che si dice cl1e i problemi della Facoltà di Scienze so110 tra i più t1rgenti dell'Università napoletana. Nel 1962 l'allora preside di Scienze, Miranda, preparò ciò che venne poi definito « uno stt1dio completo degli svilup,pi necessari per i vari istirtuti » e presentò le prime proposte. Ma di tutte queste buone intenzionj 11.0-n s'è fatto nulla o quasi; la Facoltà di Scienze resta divisa in tre tronconi, quello dell'U11iversità -centrale - con istituti in via Mezzocannone, via Tari, via Paladino, via Leo-po-ldo Rodinò e al largo San Marcellino -, quello della Mostra d'Oltremare e quello dell'Orto Botanico a via Foria. Con questa partizione - chilometri e chilometri di strade congestionate dividono fra loro i tre tro,nconi - la formazione scientifica degli studenti è gravemente ostacolata. Oggi l'educazione scientifica non ha più senso se non è realizzata attraverso metodologie interdisciplinari, ricerche co.mparative, ampi quadri concettuali; e del resto· questo· è vero per tutta l'istruzione a livello universitario. Sull'argomento esiste ormai una bibliografia tanto vasta che diventa impossibile riassu1nerne sia 140 Bibiiotecaginobiahco

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