Nord e Sud - anno XVII - n. 128-129 - ago.-set. 1970

Adriana Bich - Annamaria Damiarii di evoluzione e periodi di stasi o di crisi nello sviluppo scolastico e umano _della personalità dei giovani, fanno un lavoro di così preminente importanza, così largamente e sapientemente documentato, così preciso e accurato, infine, che da solo garantisce che la somma dei :risultati, pur affidata a qualsiasi « contabile » o, ·al limite, a una macchina, sia valida. È probabile anzi che la valutazio.ne in chiave docimologica del c-o•mportamento- di ogni studente, in futuro finirà col costituire u1 na branca specializzata delle scienze dell'educazione. Ma la sorveglianza del retto funzionamento del delicato meccanismo dell'apprendimento, l'uso oculato dei metodi pedagogici più atti a determinare la maturazione psichica, etica e culturale dei giovani, è e resta attuabile solo dal maestro. ADRIANA BICH Italia e Jugoslavia Da un po' di tempo si sente sempre pii1 spesso parlare di Jugoslavia. Sembra che gli italiani abbiano rinunziato per sempre ai patriottismi di dannunziana memoria e deciso invece di rifarsi, come ha sottolineato il Presidente Saragat nella sua visita a Belgraqo dello scorso ottobre, « alle simpatie del Risorgimento italiano p1er le lotte dei popoli slavi secondo una logica della storia che prove dolorose hanno talvolta fuorviato ma mai cancellato». In verità è un bel pezzo che i nostri vicini nord-orientali hanno scordato le « dolorose prove » e ci fanno invitanti sorrisi, che, anche se non riservati esclusivamente all'Italia bensì all'intera area della CEE, la cui collaborazione economica potrebbe portare capitali e brevetti in Jugoslavia, so·no, nei nostri confrointi, per ragioni geografiche e in un certo senso an,che di complementarietà economica, particolarmente cordiali. In realtà il riavvicinamento tra Italia e Jugoslavia, che sembrava definitivamente compromesso all'indomani dell'ultima guerra mondiale, quando la Jugoslavia entrò a far parte del blocco comunista, trova le sue più p·rofonde ragioni!, più che in un· mutato atteggiamento ·dell'Italia, nel processo di « occidentalizzazione» iniziato nel '48 ·dalla Jugoslavia con l'uscita dal COMINF01RM., Può essere interessante osservare lo svilup·po, di tale processo seguendo la Jugoslavia in questi ultimi 25 anni. All'indomani della seconda gu·erra mondiale, nasceva dalle rovine belliche e dagli orrori di una tra le più feroci lotte partigiane l'odierna Repubblica Federale Jugoslava, uno Stato i cui lineamenti sono: due alfabeti (latino e cirillico), tre religioni maggiori (o,rtodossa, cattolica-romana e mussulmana), tre lingue principali (serbo-croato, sloveno e macedone), quattro nazionalità (serbi, croati, sloveni e macedoni), sei repubbliche (Serbia, Croazia, Slovenia, 128 Bibliotecaginobiahco

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