Nord e Sud - anno XVII - n. 128-129 - ago.-set. 1970

La « fortuna » o la « rovina »? cl1e ha investito la condizion·e economica e finanziaria del paese, in generale, e •CO·mediretta consegu 1 enza dell'autunno caldo, in particolare. Per quanto riguarda il nesso fra le lotte sindacali nel Nord e la crisi della politica m·eridionalista, già nel numero di luglio della rivista abbiamo scritto che quelle lotte si sono risolte in una importante redistribuzione di redditi, ma che da questa redistribuzione sono ri·maste escluse le categorie più deboli, i diso,ccupati ed i sottoccupati d·el M.ezzogiorno, per i quali non è questione di maggiore salario, ma soltanto di salario, di nuovi po1 sti di lavoro che devo·no essere ,creati e non possono essere creati se non ci sono adeguati investimenti produttivi delle imprese. Ora, n·el giro di un anno so1 no state bruciate le possibilità che sembravano rilevanti ·e consistenti nella primavera del 1969, quando si è svolto alla Camera dei D·eputati un impegnativo dibattito sui risultati e sulle prospettive della ·politica m·eridionalista: le possibilità, appunto, che una già intravi 1sta ripresa degli investimenti fosse tale da poter imprimere, se adeguatamente orientata in senso setto-riale ed in senso territoriale, una spinta decisiva all'industrializzazione del Mezzogiorno . .La verità è che la ripresa degli investimenti è stata soltanto intravista, nella primavera -del 1969, ed è rimasta p,oi strozzata nell'autunno, quando sono sopravvenute vicende politiche e sindacali che hanno aggravato - rispetto a quella ch·e era nella ,primavera - la condizione economica e finanziaria del paese, compro•mettendo anche e prima di tutto le speranze di un ,efficace rilancio della politica meridionalista. Sono così migliorate le condizioni di esistenza, il te11ore di vita, dei lavoratori già occupati, ma i disoccupati ·ed i sottoccupati del Mezzogiorno, •che stavano indietro, sono rimasti più indietro. L'obiettivo del pieno impiego si è allonta11ato ancl1e perché non sono state cercate, trovate, predisposte quelle che Saraceno chiama le « politicl1e necessarie » affinché, pur non potendo aumentare il reddito nazionale ·a un saggio superiore al 5%, « au1nentino, al più presto i posti di lavoro e nqn solo il tenore di vita delle regioni che non hanno né disoccupati, né sottoccup·ati, né alta natalità ». È mancata, cioè, da parte sindacale -e non soltanto sindacale, una riflessione sulla critica di tipo ·salveminiano che si poteva rivolgete, dal Mezzogiorno e per il Mezzogiorno, all'azione rivendicativa che i sindacati h·anno intrapreso, in,curanti dei co,ntraccolpi che tale azione poteva p·rovocare ed ha provocato ·p·er quanto rigua·rda l'impegno meridionalistico del paese, la concezione meridionalista dello . . 11 ibiiotecag inobianco -

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