Felice Ippolito - Filippo Scalese posito, quanto detto di sopra: se l'jure · condendo non deve condizionare l'jure condito, perché intanto non si applicano le leggi esistenti? Perché, malgrado le richieste avanzate da molte Facoltà universitarie, dei 1100 posti di professori di ruolo, che dovevano essere distribuiti 'in 5 anni accademici (dei quali 4 già trascorsi) non ne sono stati assegnati che ci,rca 300? Perché degli « sdop,piamenti » ,di cattedre, previsti per il 30% (cioè 330 su 1100) non ne sono stati concessi che qualche decina? Perché il Ministro in carica sospende, all'ultimo momento, le votazioni per le elezioni delle Commissioni giudicatrici di molti (ma, si badi, non di tutti) concorsi? Perché per le libere docenze si è fatto il « pateracchio » che si è fatto, sban.dierando ai quattro venti che sarebbero state le ultime? Si dirà che i co,ncorsi non sono stati banditi - ma il Ministero è restio a concedere cattedre anche per vincitori di concorsi espletati e perfino quelle riservate in soprannumero ai ternati, già incaricati da oltre 9 anni -----perché il sistema della elezione delle commissioni si presta, troppo spesso, ai brogli elettorali e agli accordi in sede di riunione (5 i commissari; maggioranza 3; tema ·da nominare); ma in un paese dove si fanno, tante e inutili « legg.ine » non si poteva - e si potrebbe ancora - modificare il sistema elettorale, lasciando più spazio al sorteggio ed elevando, per esempio, il numero dei commissari da 5 a 7? Con ciò non si vuol dire che si risolverebbero i problemi dell'Università (ci vuol ben altro!) ma forse si eliminerebbero le tensioni più gravi. E se si ap,plicassero anche le norm.e, già votate e finanziate, per l'edilizia universitaria, non si porterebbe anche qui un certo sollievo? Mentre il Parlamento discute e decide, non stiamo con le mani in mano, tutti, ad attendere la nuova legge generale. Se ci si mettesse concretamente intorno ad un tavolo e si di,scutesse pacatamente tra i rappresentanti di tutte le componenti universitarie e il governo - e l'on. Colombo è in queste cose un maestro - forse, anche nella lunga mòra dell'approvazio 1 ne della legge gen·erale di riforma e _prima che il nuovo anno accademico scateni nuove contestazioni e nuovi scioperi, qualcosa si p,otrebbe realizzare alla luce del vecchio ,detto che il 1neglio è nemico• del bene. FELICE IPPOLITO Il '' pacchetto '' e i consumi privati Non si p,uò certo affermare che questo sia stato un mese di distensione, come di conisueto si addice ad agosto; né per il nuovo governo e gli esperti della p·ubblica amministrazione, chiamati a decidere in che direzione e in che misura inasprire il gravame fiscale; né per i giornalisti « addetti», occupati a formulare congetture e supposizioni per anticipare al lettore il suo futuro di contribuente; né per l'opinione pubblica in genere, ormai disorientata ed apprensiva dopo la lunga crisi politica e le vicende econo,micl1e, complesse e spesso oscure, degli ultimi mesi. 118 Bibiiotecaginobiai1co
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