Nord e Sud - anno XVII - n. 128-129 - ago.-set. 1970

... Riccardo Perissich Nonostante la loro evidente importanza, lo stato attuale dei rapporti in Euro·pa occidentale no·n è caratterizzato. dal cambiamento al vertice in Francia o dalle vicissitudini della politica britannica. Il vero dato nuo•vo è costituito dal muta.mento del peso e del ruolo della Repubblica federale tedesca. Più ancora che da qualsiasi altro motivo, il fallimento dell'ipotesi gollista di organizzazione dell'Europa è stato determinato dal capovolgin1ento dei rapporti di forza fra Germania e Francia all'interno- della Comunità Europ•ea. Do.po avere pienamente riacquistato la sua forza produttiva e commerciale ed essere divenuta il vero polmone eco·no•mico dell'Europa occidentale, la Germania federale è tornata, co·n Brandt, a giocare un ruolo politico attivo e non subordinato rispetto agli alleati. Il trattato co.ncluso fra Bonn e Mosca e, in generale, tutta la « ostpolitik » di Brandt, hanno suscitato in Occidente i timori di una nuova « Rapallo », o co,munque di un indebolimento dei legami della Germania co-n i suoi alleati. Ciò avrebbe senso se fosse ipotizzabile un accordo• co·n Mosca sulla base della riunificazione tedesca. Al co·ntrario, e il trattato concluso lo, dimostra, al di là di ogni formale richiamo alla riunificazione, la divisione della Germania ne esce definitivamente sancita. Inoltre la « ostpolitik » non ha alcuna possibilità di successo- senza un effettivo• sostegno· da parte degli altri paesi occidentali. Mentre Brandt ha bisogno del massimo appo,ggio· da parte degli alleati, deve anche poter contare su un notevole margine di manovra nei confronti dell'Est. Ciò è ragio,nevole e spiega l'interesse dei tedeschi per il rafforzamento· dell'integrazione ad occidente, ma anche la loro riluttanza per impegni sovrannazionali troppo spinti. C'è tuttavia un paradosso che può divenire pericoloso. La Repubblica federale tedesca anche nei suoi confini attuali, anche rinunciando alla riunificazio·ne, è o·rmai una grande potenza europea che pone, di per sé, tutti i problemi tradizionali sul ruolo della Germania in Europ·a. Se la « ostpolitik » dovesse riuscire, lo, stato di inferiorità rispetto agli alleati occidentali diventerebbe insostenibile. Se invece la « ostpolitil( » fallisse, le influenze di tale fallimento· sull'equilibrio interno della Germania sarebbero imprevedibili; bisognerebbe comunque attendersi una violenta ondata di nazio·nalismo, che si trasformerebbe inevitabilmente in risentimento. contro l'Occidente, considerato, a torto o a ragio•ne, responsabile dell'insuccesso. I francesi, gli inglesi e gli altri europei possono reagire in modo diverso. Per esempio 1 si può iniziare una disordinata corsa verso est, scavalcando la Germania, il che avrebbe come risultato di scardinare il sistema occidentale e di aumentare enormemente il margine di mano110 Bibiiotecag inobiahco

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