Nord e Sud - anno XVII - n. 128-129 - ago.-set. 1970

Riccardo Perissic'1 sul piano econ.on1ico-. Si potrebbe però profilare il pericolo di creare un corlfuso calderone tra CEE, EFTA e Nordek:, col pericolo di diluire tt1tto i11 una immensa zona di libero scambio: europea. Se la CEE dovesse restare confinata in una prosp·ettiva puramente eco,nomica ciò sarebbe tecnicamente concepibile, anche se solleverebbe violente proteste da parte degli Stati Uniti, che si sentirebbero, ulteriormente discriminati. Se però l'integrazione europea deve avere anche finalità ed implicazioni politiche, si po11e il prob~.ema della volontà comune, da parte di tutti i paesi partecipa11ti, di assumere determinati impegni. La Svezia si è mantenuta fin.ora in una posizione estremamente ambigua, limitandosi ad indirizzare alla Comunità una richiesta di esaminare che tipo di rapporti reciproci po1 trebbero essere stabiliti; d'altra parte, mentre cresco110 nel paese le pressioni economicl1e per un avvicendame11to alla CEE, il governo svedese ha ribadito il suo· attaccamento alla neutralità politica. Si poitrebbe a questo punto osservare che anche rirlanda è neutrale e non fa parte della NATO: il problema è però del tutto diverso a causa della posizione marginale di questo paese, che del resto si è dimostrato aperto anche agli sviluppi politici dell'integrazione. L'unico modo, per uscire dal circolc;> vizioso è quindi che la Comunità e la Gran Bretagna pongano co•n estrema chiarezza lo sviluppo dell'integrazione politica fra le condizioni essenziali dell'allargamento. Ciò costringerebbe la Norvegia e la Danimarca a scegliere e seppellire definitivamente il Norclek:. Il problema svedese verrebbe così ricondotto alle sue dimensioni econon1iche, difficili ma non insolubili. Si potrebbe, per esen1pio, immaginare una forma di assocìazione con la Svezia e qualche offerta alla Finlandia, co·mpatibile con le suscettibilità sovietiche. L'U nio11e econon1ica e n,1011etaria. Le questio-ni 111onetarie so-no destinate a far se11tire la loro voce 11.ein.egoziaft:i fra la Gran Bretagna e la CEE da due punti di vista. In· nanzitu.tto il proble111a della sterlina. La debolezza strutturale della n1oneta britannica, si11tomo di una piì1 profonda debolezza economica, fu uno• degli argo111enti avanzati da De Gaulle per coprire il suo veto sostanzialmente politico del '67. Da allora la situazione si è radicalmente mo•dificata. Dopo la svalutazio.ne e gli accordi di Basilea che hanno consolidato, i crediti in sterli11e, il ruolo di moneta di riserva è praticamente sco,mparso e la bilancia dei pagamenti britannica ha registrato per molti mesi un saldo attivo. Il miglioramento, è stato· tuttavia pagato con notevoli sacrifici sul 104. Bibiiotecaginobianco

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