·' La Costituente europea nella situazio·ne attuale, pagherebbe 440 milioni di dollari per il fondo agricolo, mentre il suo co:n,tributo totale netto alle casse comunitarie si ag.girerebbe sui 1125 milioni di dollari; essa pagherebbe quindi il 31 % delle spese comunitarie per ricevere indietro solo il 691>. Tutto ciò comporterebbe per gli inglesi un aumento del costo della vita intorno al 3,5%. Queste cifre non sarebbero in sé catastrofiche; come l1a fatto 110tare la Confindustria britannica (CBI) in t111suo rapporto, un incremento del reddito nazionale dell'l % come conseguenza dell'adesione alla CEE compenserebbe ampiamente il costo della politica agricola. Il fatto è che i vantaggi rientrano nelle spera11ze, i costi nelle certezze e gli_ elettori bada·no so·prattutto alle seconde; inoltre l'aumento del costo della vita si aggiungerebbe ad. una spirale inflazionistica già in atto; infine, esso peserebbe interamente st1lla bilancia dei pagamenti, con una sterlina be11 lungi dall'essere ridiventata una moneta solida. Il margine per ridurre questi oneri no11 è purtroppo mo1to elevato, ma qualcosa può essere fatto per diluirli lungo il periodo tra11sitorio. Ciò ci porta al terzo problema: come realizzare l'integrazione della Gran Bretag11a nella politica agricola. Un p·eriodo transitorio· lungo risolverebbe molti pro·blemi per gli inglesi, ma creerebbe squilibri nei confro 1 nti del settore industriale e 1netterebbe in difficoltà i Sei. Per quanto riguarda la ripartizione dei costi, la Commissione l1a ideato 1 una soluzione di compromesso per cui i prezzi inglesi si avvicinerebbero progressivamente a quelli europei e nello stesso tempo verrebbe elevata la barriera verso il resto del mondo. Durante il periodo transitorio, in caso di vendita di prodotti agricoli da parte dei Sei alla Gran Bretagna, la Co·munità accorderebbe all'esportatore una sovve11zio1 ne uguale alla differenza tra il prezzo comune e quello sul mercato inglese; tuttavia i britannici rimborsereb,bero la quota corrispondente alla differenza che esiste in Gra11 Bretagna fra il prezzo alla produzione e quello di mercato. In caso di impo,rtazione dai paesi terzi, il prelievo percepito alla frontiera in Gran Bretagna sarebbe uguale alla differenza tra il prezzo mo·ndiale e quello del mercato britannico, che si adeguerebbe gradualmente a quello comunitario. È possibile cl1e su questa base si trovi un compromesso che, unito a qualche concessione da parte comunitaria sul piano finanziario, co,n-. senta alle due parti di inco·ntrarsi a metà strada. A parte il fatto che questa ipotesi è ancora tutta da verificare, ciò presuppo•ne che i Sei possano permettersi il lusso di lasciare nel frattempo invariata una politica a.gricola. che invece, come abbiamo visto, non solo va comunque modificata, ma la cui crisi può essere addirittura aggravata dall'ade~ 101 · Bi·bliotecaginobianco -
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