Nord e Sud - anno XVII - n. 128-129 - ago.-set. 1970

La Costituen,te europea cato compromesso politico necessario per realizzare l'allargamento. È ormai anche accettata l'opinio,ne per cui il periodo transitorio dovrebbe essere u.guale per tutti i nuovi soci, prevedere un parallelismo fra i vari settori, consentire pochissime eccezioni o clausole speciali e, infine, essere il più breve possibile. Nonostante alcuni problemi particolari, ·qt1esti buoni propositi possono essere applicati con una certa facilità al settore industriale e alle altre realizzazioni della Comunità; le difficoltà, come è anche troppo noto, sorgono quando si considera il problema della politica agricola comune. È questo un problema per cui è molto difficile riferirsi all'esperienza dei negozia.ti MacMillan. Nel 1961, infatti, la politica agrico,la della CEE era ancora agli inizi e anzi fu proprio il veto alla Gran Bretagna che consentì la formazione di qt1ell'alleanza fra la Francia e la Comissione su ct1i si è basata la realizzazione dell'Europ·a Verde. Nel frattempo la Comunità ha portato a completa attuazione un sistema fondato su alti prezzi dei generi alimentari, su un elevato livello di protezione doganale, ma in cui i prodotti circolano liberamente ed è garantita l'unificazione dei mercati. La Gran Bretagna è invece rimasta con il suo sistema basato sulle sovvenzioni dirette agli agricoltori, su bassi prezzi, una limitata produzione nazionale e una politica di importazioni estremamente liberista. Allo stesso tempo il sistema comunitario ha rivelato dei gravissimi difetti, consistenti soprattutto nel fatto che, determinando· un elevato costo dei generi alimentari, si è provocata l'accumulazione di enormi eccedenze, senza p•eraltro garantire agli agricoltori una .parità di redditi con gli altri settori. La soluzione teoricamente più razionale sarebbe di estendere alla Comunità il sistema britannico, ma purtroppo tale soluzione è inattuabile, non solo perché si scontrerebbe contro possenti interessi costituiti, ma anche perché richiederebbe un'organizzazione burocratica ed una efficacia di controlli cl1e la maggior parte dei paesi continentali (basti pensare all'Italia) è ben lungi dal possedere. Inoltre l'adozio·ne del sistema dei deficency payments presuppone un'agricoltura che sia già efficiente e di piccole dimensioni, mentre per la Comunità il problema principale è pro·prio come realizzare la riforma delle strutture. Non si tratta quindi di decidere quale sarebbe in teoria la migliore politica agricola per la Comunità, ma con1e adattare l'agricoltura britannica ad un sistema comunitario che richiede esso stesso profo-nde revisioni. Il problema presenta tre aspetti principali. Il primo è costituito da una eventuale revisio,ne della politica agricola comune. I francesi hanno ottenuto dai loro soci .l'impegno che i regolarnenti definitivi della politica ·agricola non potranno essere modificati che alla unani99 · Bibliotecaginobianco -

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