Nord e Sud - anno XVII - n. 127 - luglio 1970

Ugo Leone Non di1nentichiamo che la Valle del Pescara si avvia, come abbiamo accennato, a saturazione « per le insormontabili limitazioni poste dall'ambiente fisico»; d'altra parte i nuclei. di T~ramo e Vasto non presentano grandi possibilità di « assorbimento » di grossi insediamenti. Pertanto, pro,prio nelle zone su in,dicate dovrebbe avvenire « il secondo tempo» dello sviluppo industriale abruzzese e specialmente nel Fucino dove, co,me abbiamo visto, si presentano, fra l'altro, importanti possibilità di integrazione fra industria e agricoltura. Per il turismo, infine, tutta la fascia litoranea si può considerare ad elevata vocazione turistica_, mentre per il « tempo libero » collinare le zone più idonee sono state individuate nella: zona a nord di Isola del Gran Sasso, nella zona di Penne e Loreto Aprutino, nel sistema collinare a sud-est del Gran Sasso (tra Pianella, Villa Celiera, Forca di Penne e Alamo ), nella zona tra la Maiella e il mare, nelle colline del Vastese. Nella montagna, infine, sono state distinte zone ad elevata vocazione turistica « bistagionale » (il Parco Nazionale d'Abruzzo e la zona di Roccaraso-Rivisondoli, il Gran Sasso, la Maiella, l'Altopiano delle Rocche) e zone a vocazione turistica « monostagionale »: l'hinterland di Tagliacozzo e i monti della Laga. · Sulla base di queste purtrop·po aride, ma indispensabili indicazioni e di quelle, già considerate, del siste111a infrastrutturale, l' « obiettivo delle ipotesi di assetto territoriale della regione abruzzese di ottenere uno svilup•po equilibrato di tutto il territorio,, si configura nel senso di una in·dicazio·ne di uso del suolo delle varie zone coerente con le vocazioni di svilu-p-po » in modo· da rendere « ogni parte del territorio equivalente alle altre nei riguardi delle condizioni essenziali della vita civile ». È proprio per questo che abbiamo ora riassunto e, quindi, ripetuto quanto avevamo àetto più difft1samente nelle pagine precedenti a pro-- posito dell'industria,· dell'agricoltura e del turismo·. Infatti, o,ra, avendo « sotto gli occhi » la « zonizzazione» per vocazioni che abbiamo appena delineato, appaiono immediatamente evidenti certe « coincidenze » o « sovrapposizioni » di 11so del suolo nelle varie zone e, ancora, certe « esclusività » per altre. ·Così, ad esempio, il litorale adriatico se è totalmente interessato allo sviluppo turistico è i11buona parte interessato anche a quello agricolo e industriale; così per la Piana del Fucino lo sviluppo agricolo e quello industriale trovano entrambi un ambiente adatto. Mentre invece è chiaro che il Parco· Nazionale, il Gran Sasso e la Maiella sono zone ad esclusiva vocazione turistica. 90 Bibiiotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==