Ugo Leone settore « interessante » è quello delle costruzioni. « In particolare, ciò che serve e di cui l'industria ha molto bisogno, sono: materiali nuovi t1tilizzanti diverse combinazioni di materie prime come calcari leggeri, pietra pomice, gesso ». Per concludere, un cenno merita il settore alimentare, che, pur « rappresentato » nella provincia « p·otrebbe avere occasione di ulteriore sviluppo 1 di una maggio:re cooperazione con l'agricoltura, utilizzandone in particolare i prodotti ortofrutticoli, zootecni- . c1, ecc. ». Per Io sviluppo della zona, comunque, molto, ci si attende dal completamento dell'Autostrada Ra.ma-L'Aquila-Teramo. La catena appenninica, infatti, ha sempre rappresentato un confine economico· per la provincia di Teramo: rendendo poco agevoli i collegamenti tra i centri situati dall'una e dall'altra parte, essa ha reso poco, felice la posizione del Teramano. Oggi la situazione sta notevolmente migliorando. All'adeguamento• della rete viaria costiera mediante l'autostra,da Adriatica, si aggiunge la citata Ro·ma-L'Aquila che, proseguendo per Teramo, si collegherà all'Adriatica nei pressi di Giuliano,va. Il Teramano diventerà così il punto di incontro dei collegamenti di raccordo· tra le due grandi autostrade trasversali al centro della penisola. In definitiva, « la facilità dei collegamenti, in una zona centrale della penisola, nei confronti dell'intero territo 1 rio nazio11ale, rappresenta un rispam1io di tem-po e di costi che no•n mancherà di esercitare, come del resto già si sta notando, u11'influenza di notevole portata su quelle decisioni di nuovi investimenti che vogliono realizzarsi nell'area meridionale e nello stesso tempo essere i più vicini possibile ai mercati ·del Nord ». Dopo uno sguardo alle zone, è indispensabile, sia pur sommario, uno sguardo ai settori; anche nel tentativo di identificare, una volta viste le principali aree di localizzazione industriale, quali potranno essere i setto 1ri in cui dovranno concentrarsi gli investimenti. Attualmente il settore delle ind11strie manifatturiere si può considerare il più consistente e, secondo quell't1fficioso Schema del Piano regionale cui ci siamo riferiti all'i11izio, « presenta possibilità ·d'integrazione all'interno e condizioni per un rapido sviluppo, anche in vista della possibilità di dare vita a correnti di espo·rtazioni sia verso il resto del Paese che verso l'estero ». In queste prospettive, ar1drebbe potenziato il processo di crescita dell'industria meccanica (già avviato ne~la Valle del Pescara) la quale, essendo un tipo ·di industria cosiddetta « motrice», è in grado di richiamare una serie di industrie minori « collaterali » fornitrici dell'industria r11aggiore. Feno~eno, questo, che ha buone prospettive di realizzarsi per la « vivacità » della classe imprenditoriale locale cui abbiamo accennato. 84 Bibliotecaginobianco
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