Nord e Sud - anno XVII - n. 127 - luglio 1970

Ugo Leone L'area manca di industrie cosiddette di base. A questo proposito, da parte dei ,dirigenti del Consorzio 1 si fa osservare che una maggiore stabilità si potrebbe certamente avere con l't.;tbicazione nell'agglomerato principale « di un'industria ·di base, o di una· grande industria manifatturiera con capacità di attrazione per altre aziende sussidiarie di co-mpletamento ». Il Piano Regolatore del Conso1 rzio ha destinato a questo scopo un grosso appezzamento di terreno di circa 100 ettari; come « indicazioni esemplificative», si elencano « campi co.me la siderurgia, per la quale va fatto un discorso a parte che richiede la soluzio,ne del problema portuale; la metalmeccanica ·p·esante e motoristica; l'aereonautica; la chimica, che ha a disposizione il metano in misura ragg.uardevole e al prezzo ridotto di L. 1.500 al mc.; l'elettronica ». Un elemento certamente positivo è la constatazione del cospicuo 11umero -di iniziative locali, d'imprenditori cioè abruzzesi, pescaresi e chietini soprattutto; il che sta ad indicare l'esistenza di una certa vitalità nella classe impren·ditoriale, la cui manca,nza spesso si lamenta in altre regioni meridionali. Le dimensio-ni m,edie unitarie delle imprese so1 no, però, piuttosto modeste 13 • Per il nucleo di Avezzano, il territorio, interessato: è l'area geografica gravitante sul comune stesso: si articola nella zona ovest della Piana del Fucino, dove già esistevano 101 zuccherificio di Avezzano, che conta o·ggi oltre 260 dipendenti, e la Cartiera di Avezzano (500 dipendenti). Il nucleo è « particolarmente interessato ad insediamenti che necessitano -di forti disponibilità idriche, in considerazione della 11otevole dispo,nibilità di acqua per uso in1dustriale, che può essere attinta dal collettore ·del Fucino». D'altra parte, l'economia della zona è, come si è visto, sorretta da una piattaforma agricola che può diventare sempre p,iù so1ida. Quindi, alle indicazio,ni precedenti, aggiungeremmo anche la necessità ,di un elevato livello ·di integrazione tra agricoltura e industria. Cioè, oltre alle cartiere e agli zuccherifici, so,no· auspicabili impianti p•er lo sfruttamento industriale delle patate e ·di lavo,razione e surgelazio-ne degli ortaggi. Impianti, questi, i cui prodotti potrebbero trovare un grosso ed agevole sbocco commerciale in seguito alla costruzione dell'autostrada Roma-L'Aquila cori la diramazione, già esistente, per Avezzano. 13 Se si eccettuano la Marvin Gelber (camiceria) a Chieti con circa 1500 dipen- , denti; la FA.RAD italiana (radiatori in ghisa) con 500, a Chieti; la Richetti Walter (cer:amica da rivestimento) con 800 p1 revista a Chieti; la F.A.T.E.R. (,prodotti farmaceutici) con 500 a Pescara; la CELDIT (cartiera) con 600 a Chieti; la ATI (lavorazione tabacchi) con 650 a Lanciano; la Monti MEC (abiti confezionati) con .1.000 dipendenti in p1 rogettazione a Montesilvano e la Monti confezioni di Pescara con 700 dipendenti, tutte le altre industrie si mantengono al di sotto dei 500 dipendenti e nella maggior parte dei casi, rnol to al di sotto. 82 Bibiiotec·aginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==