Nord e Sud - anno XVII - n. 127 - luglio 1970

.. Ugo Leone Ciò stabilito, e l'osservazione di molte realtà econo,miche in evoluzione permette di stabilirlo., l'insufficienza di infrastrutture e i ritardi nell'industrializzazione non sono più imp-utabili ad- ostacoli di natura fisica, qua11to, piuttosto, a ragioni essenzialmente umane: indifferenza o incapacità della classe dirigente politica, assenza di pro·grammazione . economica. L'esempio che Gravier cita per avvalorare questa sua tesi è quello della Svizzera e di Israele; potremmo aggiungere l'Olanda. La Svizzera, « territorio esiguo, montagnoso, poco adatto al traffico ferroviario, completamente sprovvisto di carbo,ne e di miniere », possiede 11na rete ferroviaria ,di 5.177 Km. su una superficie di 41.288 Kmq., con una densità pari a quella della Germania Federale. In un territorio come questo non p•oteva, certo, svilupparsi una vocazione industriale di grosse din1ensioni. Ma l'in,dustria « leggera » e la trasformazione dei prodotti del suolo. hanno permesso la formazio,ne di un so,lido apparato industriale, fondato, essenzialmente, sull'ingegno umano. Altretta11to indicativo è l'esempio di Israele che in 20 anni è diventata « un'oasi di civiltà occidentale » nel Medio Oriente, agendo su un territorio grande quanto la Sicilia, p·er metà desertico, po,verissimo di acqua, che importa energia per oltre. 1'80% dei suoi bisogni, con la mancanza quasi assoluta di materie prime. Se tanti ostacoli so•no stati vinti è perché Israele ha usato gli stessi mezzi della Svizzera: la valorizzazione del suo capitale umano. E altrettanto si può dire per l'Olanda, un paese che si è sviluppato e si sviluppa co,ntendendo palmo a palmo la terra al mare. Se queste tre nazioni si sono così positivamente avviate sulla via dello· sviluppo economico, può avvenire altrettanto in Abruzzo. Naturalmente, gli esempi che abbiamo citato· non significano· che la geografia economica sia « indifferente » all'ambiente fisico: l'esistenza di risorse natL1rali, la facilità delle com1.111icazioni costituiscono sempre vantaggi notevoli, m_a oggi non costituiscono più « monopoli ». ·Così, ancora, 11nconcetto tanto• ottimistico, ma realistico peraltro, non può essere generalizzato·. Certamente non si può parlare di industrializzazione del Gran Sasso e della Maiella, quanto meno per quanto, riguarda la «grossa» in·dustria: quella, cioè, cui subito corre il pensiero appena si pronuncia questa « magica » parola. Ma non bisogna dimenticare che la montagna, se no·n è, certo, l'ambiente più co,ngeniale per la localizzazio·ne di un impianto siderurgico, può vedere svilupparsi, se si risp,ettano certe premesse (infrastrutture ricettive, viabilità, ecc.), un certo tipo di industria cosiddetta leggera e può essere il « regno » del turismo. Del turismo inteso com·e industria in ,senso lato; cioè come una specie di catena 70 Bibiiotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==