Argomenti come è possibile ricavare •da numerosi studi, monografie, atti di convegni, il panora1na italiano dell'industria trasformatrice di prodotti ortofrutticoli si presenta, dal punto di vista strutturale, ancora prevalentemente caratterizzato da complessi produttivi di modeste dimensioni. Se si considera la sola attività di conservazione e trasformazione di frutta ed ortaggi, ancora oggi « il 17 per cento delle aziende operanti nel settore occuperebbe meno di 50 addetti; il 42 per cento occuperebbe dai 51 a 250 addetti ed il 34,2 per cento occuperebbe oltre 250 addetti ». In termini di fatturato « il 51,6 per cento delle aziende non supererebbe i 500 milioni di lire di vendita annua, il 7,9 per cento effettuerebbe vendite co,mplessive comprese tra i 500 milioni e 1 miliardo· e solo 1'8,6 per cento fatturerebbe oltre un miliardo di lire annue ». Anche in questo caso « il giudizio stilla struttura non può che essere negativo, poiché in questa branca dell'industria la frammentazione dimensionale non può arrecare i vantaggi che all'artigianato specializzato si accompagnano in altri settori produttivi: nell'industria alimentare moderna o si hanno dimensioni ed efficienza industriali o non si è nulla». Inoltre, « anche le imprese (in genere diversificate e di grande dimensione) produttrici di conserve vegetali con marca di importanza nazionale destinate prevalentemente al mercato interno e distribuite per lo più ai dettaglianti con proprie reti di vendita ra,p·presentano un'esigua minoranza. Appartengono, a questo gruppo le imprese leaders del settore (Cirio, Star, De Rica, Arrigo1 ni) ed altre imprese minori che, per alcuni prodotti, sono titolari di marche di mportanza nazionale (Althea, Knorr, Campbell, Massalombarda, Ligure Lombarda, Zuegg). La dimensione del n1ercato su cui queste imprese operano, pur avendo sperimentato, in questi ultimi anni elevati saggi di crescita, è tuttavia a livelli a11cora modesti ( 13-16 per cento della produzione collocata sul mercato interno, che corrisponde all'8 per cento della produzione complessiva del settore ». Ma è proprio da questa situazione di partenza, o meglio dall'attuale punto di arrivo, della struttura produttiva del settore conserviero che bisogna prendere le mosse per comprendere quelle che saranno, ed in limitata misura già sono, le co~seguenze .della ristrutturazio,ne e della concentrazione aziendale sull'evoluzione del settore. In ogni caso sembra essere questo il settore chiave per realizzare, indirizzandolo verso il Mezzo1 giorno, quel processo di industrializzazione su larga scala delle produzioni agricole, il solo in grado - come si è ·detto all'inizio - di rinnovare profondamente, anche attraverso una rete moderna di distribuzione fondata sui supermercati, l'agricoltura del Mezzogiorno e dell'intero paese. È necessario aver presente, infatti, che malgrado la sua 59 s·i b.ilotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==