Nord e Sud - anno XVII - n. 127 - luglio 1970

Argomenti presente, a livello più o meno artigianale, su quasi tutto il territorio nazionale. Va però notata una particolare debolezza nel Mezzogiorno, dove tale tipo di industria è presente praticamente solo in Puglia ed in Sicilia. In questo, settore la concentrazione aziendale non sembra costituire un serio, ostacolo allo sviluppo della produzione. Trattandosi, infatti, di pro,duzioni che •debbono affidare il proprio successo alla qualità ed alla genuinità, quello che conta sembra essere piuttosto, da un lato, una migliore integrazione tra fase agricola e fase industriale (integrazio,ne basata sull'at1tenticità e sulla selezione dei prodotti), e, dall'altro, u11 più diretto co1 llegamento COJ.?- il supermercato e la grande distribuzione. È per questi motivi che il capitale straniero ha evitato il settore, penetrando, invece, nell'altro ramo delle bevande alcooliche, l'industria della birra, dove la presenza della grande industria è maggiormente necessaria. In questo ramo, infatti, alla tradizio,nale industria italiana, localizzata prevalentemente nel Nord e nel Centro della penisola, si è affiancata l'industria tedesca con quattro stabilimenti nel Mezzo,giorno. Nel ramo delle bevande analcooliche una gro,ssa s,pinta in avanti, con la creazione dal nulla di una moderna industria, si è avuta negli ultimi anni so·prattutto ad opera di capitale straniero. Questo controlla attualme11te il 25 per cento del capitale investito nel ramo; la sola Cocacola ha realizzato nel Mezzogiorno sette società per l'imbot~igliamento, con un fatturato annuo, che supera i 15 miliardi di lire. c) ·L'inditstria casearia e delle carni. La « nuova industria alimentare » nei settori della lavorazione delle carni, dei latticini e dei derivati del latte si dibatte ancora nell'ambito di una struttura artigianale o para-artigianale, ed è connessa quasi sempre all'azienda agricola di cui costituisce un'appen-dice. Fa eccezione l'industria casearia della Lombardia, regione in cui da tempo, nel settore dei derivati del latte, si sono venute costituendo imprese a carattere industriale di una certa •dimensione ed importanza. È da più tempo, infatti, che l'azien•da capitalistica ·della pianura lo,mbarda (in particolare nel mantovano e nel cremonese: uniche zone del paese do,ve l'allevamento zootecnico è svilup,pato) è riuscita a determinare quelle trasformazioni « a valle » della produzione agricola in grado di assicurare l'iridustrializzazio,ne del prodotto alimentare. Nel ramo della lavorazione delle carni l'industrializzazione procede ad un ritmo ancora più lento. Sia nel primo che nel secondo caso l'ostacolo maggiore va ricercato nella scarsa diffusione che l'allevamento zootecnico ha in Italia, diffu57 s·ibiiotecaginobianco -

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