Gionale a più voci E la critica di fondo, cl1e negli ambienti •della CONFAPI si rivolge alla politica fin qui seguita, si basa sulla convinzione che - in pratica - ad ogni provvedimento riguardante problemi che interessano il mondo dell'in,dustria si è data una impostazione secondo uno schema modellato sulla realtà e le esigenze della grande industria; ciò che si è tradotto in un danno, in un aumento di costi e ·di oneri diretti o indiretti per la .piccola e media industria. Pertanto, nonostante la posizione preminente che la piccola e media industria ha assunto nel paese, essa si è sviluppata in una posizione subordinata e rischia ora di permanere in tale posizione « ove gli indirizzi ·di tale politica economica, anziché favorire la partecipazione di tali imprese alle scelte riguardanti le linee di sviluppo economico, si collochino nella prospettiva di un sistema industriale dominato sempre ,dalle grandi imprese pubblicl1e o private». I tre obiettivi immediati fissati dalla CONFAPI per concretizzare questa autonomia sono, quindi, la definizione giuridica della piccola e media industria, la fiscalizzazione parziale e temporanea degli oneri sociali, l'instaurazione di un più organico sistema selettivo del credito. Si paventa, infatti, negli ambi,enti dei piccoli e medi industriali che il mancato raggiungimento di questi obiettivi si possa ri,solvere in un ulteriore appesantimento dei costi e in un elemento aggiuntivo ldi spinta verso le concentrazioni economiche a.nche in quei settori nei quali possono convenientemente operare aziende ,di piccole e medie dimensioni. D'altra parte,· il riconoscim·ento della definizione giuridica è ,necessario per questo tipo di aziende perché esse possano continuare a ·svolgere quella funzione stabilizzatrice dell'occupazione che tutti gli riconoscono anche in un'economia altamente tecnicizzata; inoltre serve perché le leggi attualmente in vigore - come quella del credito agevolato o per le esenzioni fiscali - si sono dimostrate troppo spesso al servizio delle grandi imprese; infine serve ad evitare anche che i periodi di stretta creditizia arrechino danno unicamente alle piccole e medie industrie. MARIO CANINO 49 Bibliotecagìnobianco
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