Dino Cofrancesco « Astrolabio » vanno ausp 1 ica11do da te1npo, è destinata a fare di essi ciò che Springer era per la classe politica democristiana di Bo1 n11. A questo disegno _, perseguito più o meno consapevo 1 lmente - essi contribuiscono con quella che i partiti comunisti hanno da tempo ritenuto una delle chances più importanti ai fini della con,qttista del potere e cioè con la cattura della ,p1 icco1a borghesia, o meglio dei suoi strati pii,1 1Jirogressisti; quelli che, abbandon.ando il PSI, mettono in crisi jl centro-sinistra. Lo stesso libro di altissin10 livello culturale fo,rse sta diventando, da fine che era, un mero strumento tattico. Se la casa che edita La trasfor1nazione della democrazia di J. Agnoli, limitasse solo a pubblicazioni di tal fatta la sua attività, otterreb 1 be ben poco credito; ma se accanto all'am,biguo opuscolo del contestatore tedesco, edita anche At1erbach e Martinetti, ottiene, senza ombra di dub•b,io, di rendere più. credibili le tesi del primo. Si assiste così ad una tendenza per lo· meno p1 arado 1ssale. Grazie a certe case politicamente e culturalmente impegnate _, come Einaudi, Laterza, Feltrinelli, Il Saggiatore etc. - noi abbiamo in fatto di storiografia, di filosofia, di cultura, di scienze umane in senso lato un'editoria che è tra le più rispettabili d'Europa; e d'altro canto, proprio grazie ad esse, vengono alimentati quotidianamente -- quando dalla cultura di ieri si passa a quella, « militante», di oggi - gli atteggiamenti politici più superficiali, sospetti, pericolosi. E soprattutto viene rafforzata la pigrizia politica dell'italiano medio, alla ricerca di emozioni polemiche e di critiche violente e superficiali. Il qualunquismo di sinistra, in tal modo, viene abituato ad in,teressarsi a Giap e a Guevara, e a disinteressarsi di altri problemi più vicini, 1na pure decisivi. E così nessuno ha mai svo,Ito ricerche st1i gruppi economici operanti in Italia, sui loro problemi di costi e di profitti, sui criteri della gestione aziendale, sui problemi di concorrenza -· così importanti da quando si è costituito il MEC. Ma non sap,piamo nemmeno quali gruppi, nell'tmiversità e nella scuola, detengano effettiva1nente il potere decisio.nale; né l'uomo della strada sospetta che, ad esempio, nelle Facoltà di Lettere, non pochi alfieri del maoismo sono legati, su questioni di potere, agli arnbienti cattolico-spiritualisti piì1 squalificati. Se un'indagine sociologica fosse svolta sulla base del quesito « quali chances di carriera universitaria ha oggi un cointestatore », i risultati farebbero sbalordire non poche anime candide della rivoluzione. Non meraviglia, qu.indi, che cono1 sciamo solo per supposizioni l'influenza politica reale esercitata dagli editori del lib,ro di cultt1ra e la loro effettiva disponibilità per ogni operazione seria no·nché p,er una democratizzazione effettiva delle scelte e dei criteri di assunzione. Certo, con questi dub,bi, no1 11 si ,ruol dire che acl o,gn.i saggista che no,11 persegua i fini politici della Casa Editrice, sia vietato l'aocesso alle pubblicazioni. Se un « conservatore », infatti, ha una certa potenza, può v·edere i suoi lavori stampati da una casa di estrema sinistra. Il suo libro, in ogni caso, farà entrare in taluni ambienti borgl1esi una serie di titoli che altrimenti no•n vi avreb·bero avuto accesso. Tutto questo no,n tragga a concl11sioni infondate ed equivoche. Il policen38 Bibiiotecaginobianco
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