Alfredo Testi resse dello stesso Stato, per il buori. esempio e lo sprone che ne potrà trarre a rinnovarsi esso stesso. È evidente quindi il collegamento tra_ quanto si propone e lo stimolo alla riforma dello Stato, anche per quanto concerne gli effetti che una razionale organizzazione amministrativa regionale potrà provocare su di una generale redistribuzione di funzioni tra i vari enti. Si sono già detti i motivi per cui l'accentramento di tutte le fu11zioni della Regione presso gli uffici regionali e l'organizzazione di questi secondo i moduli organizzativi tradizio11ali non potrebbero che condurre contemporaneamente alla concentrazione degli atti ad alla frantun1azione delle procedure, aggravando così ulteriormente i mali tradizionali della 11ostra struttura burocratica. Si tratta invece di non mortificare, ma anzi di esaltare il ruolo degli enti locali minori - certamente non meno importanti per l'articolazione della vita democratica - delegando loro il più ampio esercizio di funzio•ni e conservando alle Regioni il ruolo che è ad esse proprio: quello cioè di gt1idare e coordinare gli innumerevoli processi decisionali, sia pubblici che privati, che hanno origine e si attuano nell'ambito dei vari territori regionali 16 • L'esperienza condotta da chi scrive in un settore di attività cl1e ha appunto rappresentato la prima esperienza di approccio globale - a livello regionale - ai proble1ni dello sviluppo economico e del1' evoluzione sociale, induce a ritenere che la guerra a Parkinson ed alle sue teorizzazioni non possa partire che dalle Regioni, le uniche realtà politico-amministrative che possano contare su di una carica innovatrice non ancora contaminata e che non possano trincerarsi dietro il più o meno comodo paravento delle situazioni già consolidate e difficili da modificare. ALFREDO TESTI 16 « L'attuazione della Regione potrebbe costituire l'occasione fondamentale, anche dal punto di vista pratico, per una revisione dell'assetto an1ministrativo generale del paese. Anzi, a rigore, se si parte dalla situazione di crisi di tutta l'amministrazione pubblica e degli enti locali in particolare, appare inevitabile uno sforzo per enucleare un assetto amministrativo totale, cioè relativo a tutti i livelli di governo, per lo svolgimento di tutte le funzioni, con la ripartizione delle medesime per ciascun livello ed i rapporti, materiali e finanziari, che tra questi diversi livelli di governo debbono venire ad esistere». Cfr. A. v·1LLANI, Le strutture amministrative locali, Franco Angeli 1968, voi. II p. 158. I 34 Bibiiotecaginobianco
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