La Regione: sconfiggere Parkinson! 8. In definitiva, uno dei criteri fondamentali per individuare un buon modello organizzativo consiste nella chiara ripartizione dei compiti. E ci pare che nel modello da noi proposto tale carattere sia presente, con l'attribuzione di compiti di decisio11e e coordinamento all'autorità politica ed alla struttura burocratica regionale centrale, e con l'attribuzione di compiti di organizzazione ed esecuzione alle « agenzie » ed agli enti locali minori 15 • Naturalmente il quadro delineato è volutamente mantenuto a livello tale che, nella sua .precisa definizione, si possa tener conto in misura più o meno determinante ,dei problemi e delle possibilità esistenti nelle diverse realtà regionali. Ma va sottolineato che l'eventuale volontà di raggiungere queste soluzioni potrebbe gravemente, e forse - con la forza dei fatti compiuti L- definitivamente, venire vanificata dall'adozione di provvedimenti interlocutori in palese contrasto con l'assetto futuro. Così, ad esempio, se si procedesse fin da ora al trasferime11to presso le Regioni di un considerevole numero di funzionari centrali, si prefigurerebbe certamente un quadro di definizioni e ripartizioni di «competenze» (e quindi in ultima analisi di « uffici ») che poi sarebbe estremamente arduo modificare. La definizione dettagliata del modello di organizzazione prescelto dovrebbe quindi precedere ogni altro provvedimento nel settore. Ed in particolare vale la pena dì sottolineare che il trasferimento presso le Regioni di funzionari di altre amministrazioni dovrebbe in ogni caso avvenire per fini specifici (senza esclt1dere la loro utilizzazione presso le « agenzie », che potrebbero anche giovarsi di particolari competenze amministrative oltre che tecniche), con la scelta degli elementi migliori e, se possibile, con provvedimenti a tempo determinato (a garanzia sia del funzionari,o che della Regione). E comunque, indipendentemente dalle proposte qui for1nulate e da problemi specifici ad esse correlati e qui non considerati (1na che potrebbero in ogni caso essere agevolmente risolti col coraggio e con la buona volontà, specie politica), siamo convinti che in sede regio11ale sia assolutamente necessario portare avanti un discorso totalmente nuovo sull'organjzzazione operativa della pubblica amministrazione: e ciò sia nell'interesse delle Regioni che nell'intebraio 1969). Si veda, per una trattazione più generale dell'argomento V. OsTROìvI, C. M. TIEB0UT e R. WARREN, L'organizzazione del governo nelle aree 1netropolitane, in A. TESTI, Sviluppo ..., cit., pp. 385-408. 15 È appena il caso di osservare che questo discorso vale per le attribuzioni della Regione i1 cui esercizio avviene attraverso gli enti locali minori, lasciando comunque impregiudicate le attribuzioni «proprie» di questi ultimi. 33 B·biiotecag inobianco
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